Ho letto spesso, nei discorsi e nei detti di leaders politici o anche religiosi, la seguente frase: “chi non è con noi è contro di noi”.
Si tratta di un messaggio psicologico ben chiaro diretto a costituire fra i propri seguaci una minoranza decisa e combattiva, con una identicità ben chiara, che è capace nettamente di dividere i “nostri” dagli altri.
Gesù anche in questo caso scombina le carte.
In Marco 9,38-40, di fronte alla lamentela degli Apostoli
Un chiaro invito a non restringere il nostro sguardo al nostro gruppetto (Movimento, Arciconfraternita, Parrocchia, Associazione ecc.), a non essere esclusivi, a non alzare muri, bensì a costruire ponti, a cercare il bene anche in chi non è formalmente dei “nostri”, a non sentisi minoranza arroccata ma comunità in cammino...
3 commenti:
Ciao Giuseppe
sono andata ad un incontro interculturale interreligioso .
Fra i tanti ha parlato un italiano induista .
Ho trovato molti spunti interessanti nella sua esposizione.
Si è soffermato sull'elogio del relativismo , sul concetto di verità e sul dialogo interreligioso.
Sono stati argomenti che sarebbe interessante approfondire perchè , almeno per me , a volte è difficile fare i "distinguo" in quello che sentiamo , con il rischio di rifiutare cose che "sembrano" ingiuste .
Ti regalo due detti Sufi : " mia Mecca è qualunque luogo in cui vi sia traccia di Lui" , " la verità è una ma i saggi la chiamano con molti nomi " .
Ciao
Carla C.
sono d'accordo..è molto importante il rispetto della complessità e l'armonia tra le differenze..non l'opposizione..
nel film "the interpreter"...si dice:....persino il più lieve bisbiglio può essere udito al di sopra degli eserciti...quando dice la verità... ! :-)
Ciao Giuseppe, sul tema spero possa essere di tuo interesse un mio articolo che apparirà su "Informazioni della difesa" che tratta dell'immagine del nemico nei conflitti internazionali. Un caro saluto! Stefano
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