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giovedì 15 dicembre 2016

Una storia scolastica...

Raccontata da una amica insegnante di liceo a Roma.
Poco meno di un mese fa il Preside (o Dirigente scolastico?), con una nota sul sito della scuola, ammonisce duramente gli studenti (e i relativi genitori) a non OCCUPARE la scuola perché incorrerebbero in un invito alla polizia a liberare i locali nonché in pesanti provvedimenti disciplinari.
Ovviamente il giorno dopo gli studenti ovviamente occupano con motivi pretestuosi ("Renzi vattene", "non alternanza scuola-lavoro da McDonald"...).
Il Preside chiama la polizia ma non chiede lo sgombero e negozia con gli studenti per trasformare l'occupazione in COGESTIONE (ovvero, in sostanza, facciamo finta di decidere insieme qualcosa da fare, in effetti voi decidete e i docenti si dedicano alla sorveglianza dei locali per prevenire ed evitare danneggiamenti).
Dopo tre giorni di occupazione si passa alla cogestione per una settimana.
Poi gli studenti terminano la protesta (??!!) più che altro perché si sono stufati e perché dentro la scuola fa freddo nel pomeriggio e di notte.
Il Preside convoca un collegio docenti e, in quella sede, si decide di SOSPENDERE i ragazzi che hanno partecipato alla occupazione con 14 giorni di sospensione con obbligo di frequenza (non 15 giorni perché altrimenti scatterebbe automaticamente il 5 in condotta e la conseguente bocciatura).
Piccolo problema: come individuare i ragazzi che hanno partecipato all'occupazione? semplice i genitori dei ragazzi che ho hanno partecipato devono dichiararlo con una AUTOCERTIFICAZIONE!
Conseguenza, la scuola era piena di ragazzi occupanti (come dimostrano ampiamente le foto pubblicate da loro stessi su facebook) mentre all'atto pratico tutti i genitori, tranne forse neppure una decina, hanno fatto la dichiarazione di non partecipazione.
E come si fa, si chiede il Preside, a sanzionare solo quei poveri ragazzi i cui genitori sono stati onesti? Si vanno a vedere le foto pubblicate? No!!
La soluzione alternativa è semplice e tempestiva!!
Ieri la mia amica docente è stata raggiunta da una telefonata della vicepreside che, in maniera ipocrita ma chiara, le chiedeva di telefonare a uno dei genitori onesti per suggerirgli di firmare e inviare una FALSA dichiarazione di non partecipazione.
E analoghe telefonate sono arrivate ad altri docenti.
Conclusione, dalla iniziale nota "fulmini e fiamme" del Preside si è arrivati ad una sanatoria generalizzata.
Poi dite che ce l'ho con il "BUONISMO" ma pensate che simili comportamenti siano efficaci per instillare in giovani e adulti il senso civico e il principio della legalità?
In una azienda privata seria il Dirigente in questione (il Preside) sarebbe stato LICENZIATO per comportamento gravemente lesivo dell'immagine e degli interessi dell'azienda.
E, ultima considerazione, chi pensa che con un Ministro sindacalista e diplomato in Scienze umane, la situazione generale potrà migliorare?