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sabato 30 gennaio 2010

Divagazioni (ma non troppo) sull'infinito...

Rimango turbato e quasi spaventato di notte quando guardo il cielo stellato e mi ricordo che il cielo è infinito.
Abbiamo studiato da bambini che l’universo è infinito. “Infinito”, un termine, un concetto che, a pensarci bene ci sconcerta e ci impaurisce, siamo ai limiti se non fuori delle possibilità della mente umana.
Oggi gli scienziati ci dicono che l’universo non è infinito, è come una grande bolla che si sta espandendo e che forse (esaurita la spinta del “big bang”) si rattrappirà su se stessa.
Ma il problema rimane: in quale spazio si sta espandendo la bolla? cosa c’è oltre i limiti della bolla? Come fa ad espandersi se non c’è un vuoto da riempire al di là di essa?
No, la mente umana non può dare una risposta esauriente né può darne una credibile la stessa scienza.
Forse dobbiamo ammettere che il concetto di infinito esiste ma sfugge alla piena comprensione razionale.
Ma se ammettiamo che qualcosa possa esistere anche a prescindere dalla sua completa comprensione, perché allora non applicarlo anche all’esistenza di Dio? Perché pensare che Dio possa essere solo una favoletta o un mito, solo perché non riusciamo a spiegarlo razionalmente e/o scientificamente? E’ proprio così assurdo pensare che Dio esista?
Sarei proprio contento di avere vostri commenti, magari sul sito http://www.giuseppesbardella.blogspot.com, in modo da aprire un confronto.
Buona settimana

lunedì 25 gennaio 2010

Ma la base del PD è veramente riformista?

La nascita del PD fu presentata come l'avvento, sulla scena della politica italiana, di un grande partito riformista, nato dall'incontro tra le grandi cultura socialista, laica e cattolica democratica e facente parte di quella grande area riformista rappresentata dai democrats negli USA e dai partiti della sinistra riformista in Europa.
Un partito che intendeva abbandonare una rappresentanza esclusivamente di classe e le vecchie soluzioni figlie di un bagaglio culturale ormai superato e affrontare invece i nuovi problemi del XXI secolo trovando soluzioni nuove rimanendo fedele alle culture originarie fondanti, pur in una loro rilettura e nuova elaborazione.
Questa più o meno l'idea di Prodi, Veltroni, D'Alema, Marini e Rutelli (senza nulla togliere agli altri, questi furono i leader e i trascinatori del progetto).
Tutto questo presupponeva una base pronta ad assecondare la svolta, convinta della bontà di essa e disposta ad una eventuale alleanza con il centro moderato per costituire una reale alternativa al centro destra.
Questo progetto era visto con piacere da quelli, come me (anche se non mi ci riconoscevo) che hanno sempre considerato la presenza di due poli moderni e alternativi di centro-destra e di centro-sinistra lo strumento più efficace per dare una efficiente e adeguata guida politica alla nostra Nazione.
Purtroppo già i risultati deludenti delle ultime elezioni politiche e delle europee avevano fatto capire che qualcosa non funzionava a dovere. Si disse che era colpa della gestione del partito da parte di Veltroni e della sua linea improntata alla "vocazione maggioritaria". Ma con Franceschini e con Bersani (tre segretari in un anno) le cose non appaiono migliorate).
Si è parlato di una mancata fusione troppo "a freddo" fra DS e Margherita, ma forse questa spiegazione è vera ma incompleta.
Nell'attuale fase pre-elettorale prima delle Regionali il Partito appare allo sbando e incapace, in due Regioni importanti (anche nell'ottica di future strategie politiche nazionali) di esprimere candidature valide. Nel Lazio i radicali hanno praticamente imposto la candidatura della Bonino, in Puglia la base dell'elettorato ha preferito il barricadero Vendola al serio economista Boccia.
E allora il dubbio viene. Non sarà che la base del PD non sia, se non in una parte minoritaria (quella legata alla vecchia Margherita e alcune frange Dalemiane e Veltroniane) ben lontana dalle logiche riformistiche e ancora vicino alle vecchie concezioni massimalistiche? Non sarà che la pancia del PD vede ancora la politica nella visione di uno scontro di classe e che è incapace di capire le conseguenze della globalizzazione economica e finanziaria in corso?
No sarà che ha ragione Rutelli quando dice che il PD è la ennesima matrioska del vecchio PCI (PCI, PDS, DS e PD)?
Magari questo è anche vero, ma non è bello, per un moderato gioire, non è bello avere un buon 30% dell'elettorato legato a spinte massimalistiche di sinistra quando, dall'altra parte, ce n'è almeno un altro 30% legato a spinte populistiche e neo-liberiste.
Cosa fare?
Occorrerà forse chiedere a Casini, Rutelli, E. Letta, Tremonti, Fini un atto di coraggio nel cominciare (in questi ultimi 3 anni di legislatura) a lavorare per la costruzione di una grande Kadima italiano?
Cari saluti

domenica 24 gennaio 2010

La fraternità non è misurata nel PIL

La domanda che mi sono posta la scorsa settimana (cosa è che conta tanto nella vita, ma che non può essere misurato nel PIL?) ha dato, per me, la seguente risposta: la fraternità.

Fraternità vuol dire sentirsi fratelli, essere consapevoli di un legame, dolce ma resistente, che ci avvince ed è risalente all’appartenenza allo stesso genere umano o, per i credenti, ad essere tutti figli dello stesso Dio.

Un legame, ma anche una forza, che ci rende tutti uguali, nel senso che non c’è nessuno inferiore o superiore, ma anche diversi l’uno dell’altro in maniera tale da poterci dare reciprocamente (spinti dalla solidarietà fraterna) i doni personali, caratteristici di ciascuno e frutto della rispettive diversità.

Buona settimana. Chi vuole può fare commenti sul blog http://giuseppesbardella.blogspot.com

sabato 16 gennaio 2010

Cosa è che veramente conta?

Questa settimana sono rimasto molto colpito da una frase di Robert Kennedy: “Il PIL (Prodotto Interno Lordo) misura tutte le cose, meno quelle che veramente contano”.

Ancora mi sto chiedendo, cosa conta veramente per me? Cercherò di dare una risposta la prossima settimana.

Buona settimana

giovedì 7 gennaio 2010

Brain training (per fare che cosa?)

Sui giornali e sulle riviste impazzano sudoku, brain training test, problem solving test, ogni tipo di esercizi di enigmistica con la scusa di allenare il cervello.... ma per fare che cosa?

Forse per risolvere problemi di natura pratica, per coltivare la capacità di eseguire alla perfezione i lavori che già svolgono o si andranno a svolgere.

Per le domande importanti della vita: la nostra esistenza ha un senso? che cosa è l’amore? cosa vuol dire essere amici? come devo considerare gli altri uomini (anche i diversi da me..)?, gli esercizi sui giornali non servono a niente, forse servirebbe di più leggere giornali e libri seri (possibilmente di diverso orientamento), saper elaborare autonomamente opinioni proprie, confrontarle serenamente con gli altri, saper accettare la diversità di opinioni e continuare a cercare la verità.

Così si è veramente persone, non sapendo risolvere i test dei giornali e diventando così perfetti e veloci esecutori di lavoro (potremmo mai fare concorrenza ai robot?).

Che ne dite?

venerdì 1 gennaio 2010

Buon anno!!

Ricevo dalla rivista Civilità Cattolica e faccio miei questi splendidi auguri:

"Cari amici, ricevete da noi de "La Civiltà Cattolica" i più cari auguri di un Anno Nuovo che ci veda capaci di fare del nostro meglio per costruire un mondo migliore, ma innanzitutto per vederlo con gli occhi giusti, quelli che mai si impigriscono nell'abitudine e che sanno essere vigili per cogliere nel mondo tutto "ciò che è vero, nobile, giusto, puro, quello che è amabile, onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode" (Fil. 4, 4-9). AUGURI!"

Buona settimana, ma soprattutto buon 2010 vissuto così!!