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lunedì 24 agosto 2020

Accogliere, respingere... o gestire?



 Perché non vogliamo dire la VERITA'?

La ritrosia (chiamiamola così...) dei cittadini europei (inclusi gli italiani) ad accogliere ulteriori migranti dall'Africa è dettata dalla consapevolezza che, nell'attesa che essi si integrino, acquisiscano professionalità e producano reddito, rappresentano solo un peso per le finanze dei Paesi europei.
Questo vuol dire che, nel breve periodo, una accoglienza troppo vasta porta ad un impoverimento dei cittadini europei, impoverimento che cesserebbe solo nel lungo periodo allorché i migranti cominciassero a lavorare e produrre reddito, in modo da essere autonomi.

E' inutile e controproducente parlare di RAZZISMO.

Occorre invece parlare il linguaggio della verità, comprendere le paure degli europei, dire con chiarezza che le migrazioni sono un evento epocale che riguarda tutte le parti del mondo e non solo l'Europa, un evento che non è possibile bloccare se non a prezzo di esecrabili violenze.
Se in Europa la popolazione indigena diminuisce forse, insieme con politiche che agevolino la natalità, occorrerà accettare e accogliere le forze nuove dei migranti.

Occorre però essere chiari, come non si può RESPINGERLI tutti, non sarà neppure possibile ACCETTARLI tutti.
La soluzione potrebbe essere, una volta fissati criteri di accettabilità (esempio età, professionalità, zona di provenienza...) fissare delle quote a livello europeo divise per Paese ed a quelle attenersi con rigidità.
Il verbo chiave è GESTIRE il problema con realismo e concretezza. Ed è conseguenziale che gli eccessi rispetto alle quote non dovrebbero essere accettati e quindi respinti.

Immagino che adesso qualcuno idealista con la testa per aria possa accusarmi di NAZISMO perché si discriminerebbe fra migranti da accettare o meno. Replico che chi spinge verso l' accogliamo tutti spinge in effetti verso una reazione popolare che potrebbe quella sì portare al FASCISMO.