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sabato 30 maggio 2009

Buona settimana (....e buona lettura!!)

Il Prof. Guido Astuti, docente di Storia del Diritto Romano, era solito raccomandare ai suoi ventenni allievi: “mi raccomando, leggete ora, che avete tempo e mente fresca, più in là negli anni non avrete più tempo o la mente così ricettiva”.

Questa frase mi colpì 40 anni fa, mi è rimasta impressa e ora la faccio mia.

Raccomandiamo alle giovani generazioni di leggere, il leggere (libri, giornali, ma anche Internet “serio”...) permette di avere informazioni per capire e giudicare, consente di andare oltre gli slogans della propaganda, amplia la mente, la capacità di confronto e di ragionare.

E anche noi, meno giovani, particolarmente i miei colleghi pensionati, continuiamo a leggere, la lettura ci aiuterà a tenere la mente allenata e ci faciliterà nel difficile compito di non restare attaccati alle vecchie idee ma di affronta i nuovi problemi cercando nuove soluzioni.

Che ne dite? 

Buona settimana a tutti.  

mercoledì 27 maggio 2009

Riflessioni a margine del Convegno Diocesano di Roma

Ieri pomeriggio ho partecipato al Convegno ecclesiale Diocesano di Roma.
Purtroppo, a causa di un disguido sull'orario ho potuto solo ascoltare il discorso del Papa, che peraltro ha dato l'impronta per la futura attività della sua Diocesi.
Il discorso è stato incentrato sulla necessità di un lavoro in comunione. La comunione è stata al centro della sua riflessione sulla Chiesa vista come popolo di Dio e corpo di Cristo.
Molto bello e stimolante.
Fra l'altro, finalmente, dopo tanti anni, si è ricominciato a parlare della necessità di una presenza cristiana sui luoghi di lavoro.
Alcune mie brevi riflessioni.
Speriamo che tale presenza cristiana sia vista non nella sola prospettiva di gruppi di preghiera (anche se la preghiera è una dimensione indispensabile della spiritualità), ma anche di promozione della dignità della persona umana e del primato della persona stessa su tutti gli altri elementi aziendali.
In secondo luogo il Papa ha giustamente messo in evidenza come dalla comunione ecclesiale discenda la necessaria corresponsabilità del laici. Ma nessuno può essere chiamato ad essere responsabile di qualcosa alla cui decisione non abbia collaborato; è pertanto necessario, mi sembra, che la comunione venga vissuta anche nella dimensione di reciproco ascolto attivo per giungere tutti insieme, specialmente nelle Chiese locali e nelle realtà parrocchiali, a decisioni condivise.
Ciao a tutti

giovedì 21 maggio 2009

Combattere contro se stessi (razzismo??)

La settimana scorsa mi trovavo, alle 15,00, su un autobus diretto verso la Stazione Termini, occupato ma senza essere affollato.
Ad una fermata è saluto un gruppo di una ventina di stranieri vocianti, che poi ho scoperto essere dello Sri Lanka.
All'interno hanno cominciato a parlare ad alta voce fra di loro e a muoversi in una maniera confusa e scomposta urtando con i loro zaini gli altri passeggeri.
Confesso che mi sono sentito in una grande disagio fisico e psicologico, ho provato un forte disappunto ed una decisa forma di reazione emotiva. Il pensiero, normale, è stato "ma perché non se ne stanno a casa loro?" 
Poi mi sono soffermato a notare che queste persone non davano fastidio intenzionalmente, il loro vociare, il loro muoversi erano l'effetto della loro cultura, del loro modo normale di comportarsi, non pensavano neppure lontanamente di dare fastidio.
Ho provato a sorridere, a guardare verso alcuni di loro e a indicare dolcemente con la mano di abbassare il tono.
E' stato bello notare che hanno capito e, per qualche minuto (ma non potevo sperare altro...) la situazione è migliorata.
Resta ora la riflessione come sia veramente difficile, soprattto per una persona adulta, che abbia superato i 50-60 anni, tollerare la "diversità" culturale e accettarla come un dato di fatto, come uno stimolo, se non (difficile??) come una ricchezza.
L'emotività, la forza di abitudini culturali e comportamentali consolidate, ci spinge a reagire e a respingere il diverso.
Ma non possiamo cambiare il futuro necessariamente multietnico, dobbiamo imparare ad accettarlo e, importante, a saperlo gestire.
Io l'ho imparato su quell'autobus e, siccome penso che altre volte me ne dimenticherò, mi auguro di impararlo di nuovo.
Cari saluti  

lunedì 18 maggio 2009

E se ritornassero?...

Chi ha superato i 50 anni ricorderà sicuramente come iniziò la lunga e brutta fase degli anni bui del terrorismo.
Un malessere sociale causato da una società bloccata, da forti disuguaglianze economiche, da una classe politica e sindacale non riconosciute come attendibili, provocò le rivolte degli studenti e la delegittinazione violenta dei partiti (visti come braccio esecutivo dei poteri forti) e dei sindacati (considerati poco combattivi se non allineati ai voleri degli stessi poteri appena accennati).
Ora si ritrovano gli stessi sintomi,  i problemi di povertà relativa, il distacco dalla classe politica, la rivolta degli studenti, l'ultimo in ordine di tempo l'assalto ai rappresentanti sindacali.
Stiamo attenti che non arrivi anche l'ultimo passaggio, il terrorismo politico...
Tutte le persone che hanno interesse al bene comune devono impegnarsi per ricucire il tessuto civile che si sta irrimediabilmente sconnettendo.
L'attività in politica e nei sindacati, svolta con disinteresse personale e con l'occhio rivolto solo al bene comune è uno di questi impegni, cari saluti  

mercoledì 13 maggio 2009

Dottrina sociale della Chiesa, la grande sconosciuta....

Circa nove anni fa, il 1 maggio 2000, Giovanni Paolo II celebrava a Tor Vergata il Giubileo del lavoratori.
In quell'occasione chi era presente certamente ricorda che il Papa annunciò la sua intenzione di promulgare a fianco del Catechismo della Chiesa Cattolica, un Catechismo della Dottrina Sociale della Chiesa.
Il 29 giugno 2004 fu annunciato il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa.

Sarebbe bello che in questi giorni, appena successivi al 1 maggio 2009, i lavoratori cristiani festeggiassero la festa dei lavoratori prendendo in mano (o comprando qualora non l'avessero) questo importante documento e lo leggessero con attenzione.

Quante cose potrebbero scoprire, quanti suggerimenti avere per la condotta sul lavoro e nella vita sociale...

E si può leggere anche su internet: 
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html

Un abbraccio a tutti

domenica 10 maggio 2009

Buona settinana (navigazioni diverse...)

Un mese fa circa i miei occhi navigavano sugli affreschi della Cappella degli Scrovegni di Padova, ieri sui dipinti del Sacro speco benedettino di Subiaco. Gli occhi navigavano sulle raffigurazioni della storia biblica o dei santi, e la mente contemplava e seguiva approfondendo e maturando...

Questo era il modo che avevano i nostri progenitori per navigare attraverso la cultura e formarsi una identità personale e comunitaria.

Oggi si naviga su internet e/o su altri strumenti interattivi, dove si trova di tutto....

E allora due possono essere le posizioni per conservare e aggiornare una cultura basata sulla dignità della persona e sul primato del bene comune.

La prima è quella di suggerire di lasciar stare i nuovi strumenti e tornare a quelli passati.

La seconda è quella di impegnarsi ad essere presenti sui nuovi strumenti e, al loro interni, veicolare i valori positivi del personalismo comunitario, al fine di instaurare percorsi positivi, attuali e stimolanti di navigazione.

Mi sembra scontato dire che io preferisco la seconda posizione.

Che ne dite? ne parliamo su questo blog

Buona settimana   

sabato 2 maggio 2009

Arrivano i "nostri"... sicuro?

Ho letto spesso, nei discorsi e nei detti di leaders politici o anche religiosi, la seguente frase: “chi non è con noi è contro di noi”.

Si tratta di un messaggio psicologico ben chiaro diretto a costituire fra i propri seguaci una minoranza decisa e combattiva, con una identicità ben chiara, che è capace nettamente di dividere i “nostri” dagli altri.

Gesù anche in questo caso scombina le carte.

In Marco 9,38-40, di fronte alla lamentela degli Apostoli , Gesù risponde "chi non è contro di noi, è con noi" .

Un chiaro invito a non restringere il nostro sguardo al nostro gruppetto (Movimento, Arciconfraternita, Parrocchia, Associazione ecc.), a non essere esclusivi, a non alzare muri, bensì a costruire ponti, a cercare il bene anche in chi non è formalmente dei “nostri”, a non sentisi minoranza arroccata ma comunità in cammino...

Cari saluti