Un mese fa circa i miei occhi navigavano sugli affreschi della Cappella degli Scrovegni di Padova, ieri sui dipinti del Sacro speco benedettino di Subiaco. Gli occhi navigavano sulle raffigurazioni della storia biblica o dei santi, e la mente contemplava e seguiva approfondendo e maturando...
Questo era il modo che avevano i nostri progenitori per navigare attraverso la cultura e formarsi una identità personale e comunitaria.
Oggi si naviga su internet e/o su altri strumenti interattivi, dove si trova di tutto....
E allora due possono essere le posizioni per conservare e aggiornare una cultura basata sulla dignità della persona e sul primato del bene comune.
La prima è quella di suggerire di lasciar stare i nuovi strumenti e tornare a quelli passati.
La seconda è quella di impegnarsi ad essere presenti sui nuovi strumenti e, al loro interni, veicolare i valori positivi del personalismo comunitario, al fine di instaurare percorsi positivi, attuali e stimolanti di navigazione.
Mi sembra scontato dire che io preferisco la seconda posizione.
Che ne dite? ne parliamo su questo blog
Buona settimana
3 commenti:
Si, ma un occhio anche alle vecchissime icone che integrano la Parola. Esse trasfigurano la Gloria di Dio. Tutto cio' perche' hai parlato di arte religiosa.
E viva anche al web, se puo' diventare luogo di manifestazione del Verbo in qualunque campo, anche divertendoci.
Lo si diceva anche della presenza cattolica nella politica: basta la Chiesa, i cattolici non hanno bisogno di un partito, di un'altra chiesa e pretendere la stessa assistenza divina.... Bisogna FARE come il lievito, il seme, la parola, la testimonianza.....
La diaspora dopo la Dc non credo abbia sortito gli effetti desiderati.
In quel nommento Bartolomeo Sorge disse che per tornare ad una situazione acettabile ci sarebbero stati trent'anni.
Ci siamo.
Quanti di quelli di allora e quelli di oggi SONO lievito, seme, parola, testimonianza !!!
Caro Giuseppe, scusami l'accostamento al tuo pensiero. E' soltanto una divagazione di un lunedì di maggio. Uno spunto di riflessione che non c'entra con la tua personale.
Col tempo siamo più inclini a riassumere più che a dibattere, con la pretesa di aver capito tutto nella vita.
Noi non siamo della cultura dell'apparire, ma quella dell'ESSERE.
Buona settimana
Pompeo
essere presenti, esserci, "stare con", mi sembra il linguaggio dell'Incarnazione: la differenza la fa il come (e non è tanto una questione di formule o di linguaggio "cattolicamente corretto")
ps. sulla politica, la Dc etc... i tempi del Regno e del lievito sono i tempi di Dio... che ci piaccia o no... ogni tanto ci viene paura e ci dobbiamo rifugiare nelle strutture: il rischio di vino vecchio in otri vecchissimi è alto.
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