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domenica 22 febbraio 2009

Buona settimana (guardare avanti...)

Carissimi,

quando il pessimismo della ragione prevale in me mi aggrappo all’ottimismo della Speranza, che attingo dalla lettura della Parola.

Ecco alcuni esempi.

Isaia 43,18-19 “Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”.

Giovanni 16, 33 “ ...abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”.

Sapete trovarne altri? Ce ne sono tanti.

Mandateli sul blog http://giuseppesbardella.blogspot.com, potremo rinfrancarci a vicenda!

Buona settimana 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me un antitodo favoloso contro il pessimismo sono gli amici "incimurrati" che vengono a portarti aiuto sotto forma pure di un colbacco o si fidano a prestare a una "svanita" come me , una giacca della mamma .
Forse sono cose piccole ma per me invece danno la misura della disponibiltà all'altro .
Che bella la fantasia ,l'intraprendenza e l'amore degli amici del paralitico che vanno incontro all'ira di tutti pur di portare l'amico davanti a Gesu'.
Carla

Anonimo ha detto...

Giuseppe, sei grande!!!!
Grazie ne avevo proprio bisogno.
Sto continuando la lettura di "Contro corrente" e vedo che ci fai fare anche un percorso storico della vita sociale di quel periodo.Bisogna proprio non lasciarsi travolgere.
Uno per tutte le cose che stai vivendo. Salutami sempre Patriizia.
Laura

Anonimo ha detto...

arli di pessimismo della ragione in senso sociale o personale? nel secondo caso gli amici potrebbero essere più utili dell'ottimismo. Nel primo caso più che speranzosi forse dovremo cominciare a essere attivi, reattivi e "rivoluzionari" come si diceva un tempo, prima che la situazione peggiori e precipiti...

Buona settimana a te e ai tuoi

Anonimo ha detto...

Non è più tempo di parole di speranza, ma di gesti e luoghi di speranza, spazi vitali dove uomini e donne, giovani e anziani, possono sperimentare la presenza di Dio attraverso l’amore concreto di chi ha cura di loro.
Il servizio, la gratuità, il disinteresse, l’impegno per gli ultimi, sono espressione di una cultura nuova che avanza. Al cristiano non è consentito conformarsi alla mentalità di questo mondo, dice san Paolo, ma non deve neanche estraniarsi.
“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.” (Rm 12, 1-2)