Sui monti le croci, simboli di culto spirituale, sono state affiancate, se non sostituite da antenne e ripetitori, simboli del culto al consumismo. Un tempo le città venivano costruite intorno alle Chiese, oggi i nuovi quartieri vengono edificati intorno ai supermercati. Nelle strade delle città e dei paesi le vecchie icone (anche artistiche)sono state sostituite dai manifesti pubblicitari (spesso tutt’altro che artistici).
Come richiamare l’uomo moderno, circondato dai luoghi e dai simboli del consumismo, alle Realtà ultime e trascendenti?
Forse la risposta è che dovremmo essere noi credenti i simboli moderni e viventi di un richiamo ad una vita che sia non solo di benessere materiale ma soprattutto orientata al Sommo Bene e di conseguenza al bene comune. Dobbiamo essere testimoni coerenti e coraggiosi della nostra Fede.
E’ una sfida difficile ma anche entusiasmante.
Mi viene in mente la frase di S. Paolo nella lettera ai Galati: “Non sono più io, ma Cristo che vive in me.”
Buona settimana
3 commenti:
Dici bene caro Giuseppe,
penso non solo alle cose ma anche alle persone:
dov'è finita quella discrezione che imponeva una qual certa sobrietà nel presentarsi al prossimo.
Oggi siamo ai limiti della decenza, ma forse il ricorso smodato alle sollecitazioni sessuali è solo un modo per surrogare la Spiritualità che abbiamo perduto.
Condivido in pieno la tua riflessione. Da parte mia aggiungerei due cose: è necessario dare testimonianza nell'intimo della nostra coscienza nei riguardi del creato e di Colui che ne è stato l'artefice; credo, però, che sia necessario anche dare testimonianza come gruppo e comunità impegnata.
Voglio dire questo, caro Giuseppe, che spesso molte contraddizioni si sviluppano nella nostra società perchè mancano operatori capaci di vigilare e di difendere gli spazi comuni. L'assoiazionismo cattolico è in crisi. Sicuramente, ci sono gruppi di persone che danno testimonianza di valori e contenuti ma, manca l'associazionismo forte di aggregazione capace di incidere nella società. Da ragazzo l'azione cattolica o la Fuci o altre associazioni, incidevano molto, con le proprie iniziative, sullo scempio che oggi, purtroppo notiamo impotenti.
Mi ricordo un manifesto di Benetton considerato blasfemo che scatenò la campagna dell'opinione pubblica sollecitata dai gruppi organizzati del mondo cattolico.
Comunque, sono d'accordo che alle icone dei santi, che tanta compagnia facevano per strada alla meditazione, oggi è necessario che ciascuno di noi diventi (si sostituisca), con i comportamenti e l'agire, icone viventi... non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me.
Grazie Romano e Luigi, dei vostri commenti.
Vorrei che questo blog divenisse sempre più condiviso da quanti hanno a cuore la creazione di una civiltà sempre più a misura di uomo e, pertanto, orientata a Cristo.
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