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sabato 30 agosto 2008

Buona settimana (la crescita va bene, ma la famiglia?...)

Carissimi sono arrivato a pag.190 del libro “Liberare la crescita – 300 decisioni per cambiare la Francia” che costituisce il rapporto finale della Commissione Attali, nella quale esperti e politici di ogni tendenza (destra, sinistra, industriali, sindacalisti, economisti, psicologi) si sono confrontati per elaborare un programma in grado di rilanciare l’economia francese.
Ci sono ricette molto utili anche in chiave italiana, ma una cosa mi ha colpito fino alla 190esima pagina su 294 e alla 231esima decisione (su 300) solo una volta si parla di famiglia.
Mi sapete dire il perché?
Io un’idea ce l’ho la magari ve la dirò prossimamente.

Ciao a tutti e .... buona settimana

3 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Giuseppe. Complimenti per l'idea del blog. Sono intenzionato a seguirlo assiduamente. Roberto

Unknown ha detto...

In Francia, ahimè, il numero dei figli nati al di fuori del matrimonio ha superato quello dei nati in famiglia. Credo sia una conseguenza della secolarizzazione, ma anche della democrazia, intesa come terreno di coltura dei particolarismi più eversivi: “Faccio una cosa perché la posso fare e non perché sia giusta”. Lo psicologo mediocre afferma che la trasgressione aiuta l'adolescente ad affermare la propria personalità, in opposizione a quella dei genitori. Ora non possiamo pretendere che chi cresce in questo brodo di coltura post-sessantottino da adulto divenga un buon padre di famiglia...

Marina R. ha detto...

La Francia è attualmente uno dei paesi europei che ha il più alto numero di iniziative a favore della famiglia, dei bambini, delle madri lavoratrici. Non a caso ha un tasso di natalità molto più alto della media europea.
Ad esempio, tra le iniziative francesi che, personalmente, ritengo interessanti vi è quello del mutuo aiuto tra mamme e famiglie, in pratica uno scambio di servizi - riconosciuto dallo Stato e controllato dagli enti pubblici - in cui madri/famiglie vicine si organizzano per tenere i bambini, farli giocare, accompagnarli a scuola, riprenderli, etc.
La spesa francese per la famiglia e la cura dei piccoli è molto alta. Tanto che ultimamente alcuni politici stanno proponendo di abbassare questi standard in nome della necessità di risparmiare e di ridurre i costi.
Credo quindi che uno dei motivi per cui il documento non ne parla è perché il problema francese oggi non è tanto quello di migliorare i servizi quanto di proteggerli dall'essere cancellati.