Vi sottopongo, per comune valutazione, una storia familiare.
Ho due cugini di primo grado, una donna e un uomo, la prima si chiama Angela, il secondo Mario.
Angela è una onesta e seria lavoratrice, paga tutte le tasse perché le considera un obbligo verso la sua comunità nazionale, si concede vacanze serene ma sobrie, insegna ai figli le virtù dell’operosità e della diligenza negli studi, ama risparmiare un po’ di quello che guadagna, si dimostra più legata ad una spiritualità sociale di tipo protestante (una persona è libera, ma se usa male la sua libertà e sbaglia deve pagare il suo errore) piuttosto che cattolica (una persona è libera ma se sbaglia e si pente forse vale la pena di perdonarlo).
Non posso negare però che Angela sia alquanto noiosa con la sua serietà e talvolta con la sua presunzione di poter dare sempre lezioni agli altri, non racconta mai una barzelletta e riesce a ridere serenamente solo dopo aver bevuto un bel boccale di birra.
D’altra parte è una persona pienamente affidabile, coerente con i suoi principi, che programma il suo presente con lo sguardo sempre rivolto al futuro. I parenti hanno fiducia in lei, sanno che nei momenti di crisi può essere la persona che permette loro di superarla.
Mario è fondamentalmente buono e onesto, ma il suo spiccato individualismo lo porta a privilegiare l’aspetto piacevole della vita.
Lavora con l’ottica più portata ad aspettare il giorno dello stipendio che ad accrescere la sua produttività al servizio del bene comune, gli piace divertirsi e si concede vacanze anche costose, insegna ai figli a studiare quanto basta ma soprattutto ad essere abbastanza furbi da ottenere la promozione con il minor sacrificio possibile, evita (con modi più o meno leciti) di pagare tutte le tasse e questo gli permette di avere qualche risparmio.
Ama essere creativo, per questo non gli piacciono i lavori di routine, sogna sempre di diventare imprenditore e manager e di riuscire a mettere a frutto al massimo grado le sue doti innegabili di fantasia e di capacità innovativa.
Affronta benissimo le emergenze ma guai a chiederli di prevenirle con una attività di gestione serie e continuativa.
Anche se non va a Messa tutte le domeniche (anzi..) ama della spiritualità cattolica il primato dato al perdono (soprattutto gli piace l’episodio del buon ladrone che, dopo una vita non esemplare, “ruba” il Paradiso all’ultimo istante).
E’ molto piacevole stare con lui, ama le barzellette e le sa raccontare in modo quasi unico, è un compagnone e l’animatore dei pranzi di famiglia durante le feste. Se qualcuno dei parenti vuole rialzarsi il morale gli chiede subito un appuntamento per incontrarsi.
Non ama molto pensare al futuro e per questo, poiché i risparmi non gli permettono di finanziare il suo stile di vita troppo elevato, spesso accende debiti, magari pagandoli con altri debiti, Ogni tanto vende qualche bene di famiglia per pagare quelli maggiori, ma si guarda bene dal diminuire lo stile di vita.
Purtroppo una fase prolungata di crisi economica mette Mario con le spalle al muro. I suoi creditori gli chiedono di pagare i suoi debiti con puntualità e lui non riesce ad avere nuovo credito se non a tassi di interesse molto elevato.
A questo punto Mario, con la sua fantasia e creatività, ha una idea che ritiene essere geniale.
Se gli altri familiari, e in particolare Angela (con la quale è comunque pure indebitato), accettassero di garantirsi l’un l’altro, tutti potrebbero ricevere credito con più facilità in quanto i debiti sarebbero garantiti dal patrimonio comune. Si è anche inventato (fantasia irrefrenabile!!) uno strumento finanziario per concretizzare questa idea, i “family bond” ovvero obbligazioni emesse dalla famiglie e garantiti dal patrimonio comune familiare.
Angela però non è d’accordo. Anche lei ha qualche problema di liquidità, ma mantiene intatta la sua affidabilità, basata sulle caratteristiche di laboriosità e di capacità di sacrificio. Non capisce perché il suo patrimonio personale, accumulato con tanto impegno debba servire a garantire i debiti di Mario che invece si è comportato con molta leggerezza.
Però anche Angela sente i vincoli familiari e propone a Mario una via di uscita, lei è disponibile a contribuire alla nascita dei “family bond” ma prima Mario dovrà dimostrare con i fatti di aver cambiato il suo stile di guida, magari affidando agli altri parenti il controllo sulla gestione dei suoi soldi.
Mario dichiara di essere disponibile a cambiare (in diminuzione) il proprio livello di vita ma adesso non ha tempo, i debitori incalzano ed è necessario emettere i family bond.
Angela però non cede, si ricorda tutte le promesse non mantenute da Mario, i beni di famiglia venduti senza che lui però avesse cambiato il suo stile di vita, non si fida più. Vuole un sacco di bene a Mario, il cugino buono e simpatico che le mette tanta allegria, ma non può mettere a repentaglio il futuro dei suoi figli per garantire Mario. Prima lui cambi vita e metta sotto controllo i suoi soldi, poi lei sarà bene lieta di contribuire ad emettere i family bond.
Secondo voi come andrà a finire?
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