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domenica 31 ottobre 2010

Le due leve (fraternità e Parola)....

Carissmi,

in questi ultimi 10 giorni ho passato un momento di sconforto; il mio impegno mi pareva inutile, ciò che da sempre combatto, l’arroganza, la disonestà, l’egoismo pareva avere ineluttabilmente il sopravvento, mi pareva una marea ormai inarrestabile.

In questo frangente la mia forza sono stati gli amici (sarebbe errato dire i “fratelli”?) che, dopo che altre volte sono stati spinti da me, mi hanno stavolta sorretto, sostenuto, spinto a proceder con tenacia, determinazione e.... Speranza.

Altra forza una riflessione sull’essere sempre “bambino” evangelico, continuamente aperto allo stupore, fiducioso nel Padre che misteriosamente guida la storia.

Fraternità e Parola, due leve per cambiare se stessi e dare una mano al bene nel mondo che ci circonda.

E allora, anche stavolta ....

Buona settimana

6 commenti:

Luisa C. ha detto...

Grazie !!
buona settimana anche a te grande Giuseppe !

Sempre uno !

Luisa

scargi ha detto...

....aperto allo stupore, fiducioso nel Padre che misteriosamente guida la storia. In questa frase sento grande ottimismo, un invito a lvorare, a rialzarsi se ci sente caduti e sono contento, confortato. Finalmente qualcosa di positivo non l'urlo di indignazione che sento altrove, l'ululato alla luna che non costruisce niente.

Anonimo ha detto...

Buona settimana a te. Tutti passiamo momemti di sconforto e per tanti motivi, oltre la delusione della politica c'è il contrasto con gli amici, le incomprensioni, le invidie, le sofferenze morali ed anche i problemi di salute, ma se rimaniamo uniti a Cristo porteremo molti frutti...Te lo auguro
Elvira

Sam Cardell ha detto...

Un breve pensiero alle tue parole, Giuseppe.

Lo sconforto è una prerogativa umana, più che un difetto; e si basa spesso o sulla percezione che il progetto nostro era errato, oppure sul fatto che non siamo stati capaci di valorizzarlo, perciò di far comprendere agli altri, nel comunicarlo, la sua importanza.
E basando il discorso su questi presupposti, nell’uomo esiste la Speranza - come tu dici - proprio perché questa si basa spesso su quel comunicare (con Dio o con l’uomo) lo stesso lavorare insieme su uno stesso progetto condiviso, perciò recepito e basato sul mutuo consenso.

E lo sconforto, simultaneamente allo stupore, sta proprio in quel modo di incedere altalenante che il pensiero, talora ancora bambino, evidenzia nel perseguire un certo progetto, specie se questo non è totalmente recepito soprattutto in noi.
Che vuol dire? Che se noi non lo abbiamo chiaro in testa, quindi non definito in ogni suo particolare, allora i dubbi e le incertezze inducono allo sconforto, proprio come i successi e la condivisione altrui ci porta allo stupore.
Certo, la fraternità e la Parola possono essere uno stimolo a continuare, ma solo quando queste sono ancorate alla nostra cultura o condivise con molti: quei molti che possono diventare tutti quelli chi si avvicinano a noi.

Buona domenica.
Ciao.
Sam

Anonimo ha detto...

Carissimo Giuseppe,
quello che fai e per cui vivi è molto importante. Porti nel tuo mondo la fede che un'altra umanità è possibile, e lo fai diffondendo semi di cultura attraverso la proposta di idee e opinioni che ci accendono la riflessione.
Sul piano strettamente personale, tuo intimo, come credente in Cristo, al di là dell'umano e comprensibile scoraggiamento che a volte ci può investire per le situazioni che ci circondano, sai che tutto concorre al bene per quelli che amano Dio, che il Cristo ha già vinto il mondo.
Fraternamente ho voluto condividere alcune parole che mi ha ispirato il tuo buona settimana.
Permettimi infine, alla vigilia della festa di Ognissanti, di ricordarci la Terra Promessa, che dà ai credenti il senso finale al nostro vivere il qui e l'adesso.
Con affetto e stima
Nando

Marica ha detto...

Giuseppe,
conosco questo tipo di sconforto anche nelle piccole cose quotidiane.
ma seguendo il modello di S.Teresa di Gesu' Bambino mi dico spesso: non voglio realizzare cose grandi ma "piccole cose con grande amore".
Almeno ci provo...

Continua pure che la cosa da' buoni frutti!

Marica