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venerdì 15 ottobre 2010

Relazione introduttiva Assemblea di Persona è futuro del 9 ottobre


Cari soci e amici,

la nascita del Laboratorio Persona è futuro può essere datata all’ottobre 2008, sulle ceneri di una breve ed effimera esperienza precedente, che aveva però creato e consolidato una amicizia fra alcune persone.

Cosa è il Laboratorio (nome che per primi usammo) Persona è futuro?

  1. In primis una comunità, un gruppo di amici; l’amicizia reciproca è alla base di tutto ed è compito del Coordinatore consolidarla e svilupparla.
  2. Un Laboratorio, di matrice cristiana, dove si elaborano idee e si lavora su soluzioni concrete anche territoriali.
  3. Un “tavolo” intorno al quale confrontarsi innanzitutto fra cristiani, di varia ispirazione culturale, ma di seria sensibilità sia alle problematiche bioetiche sia, con uguale intensità, a quelle sociali, e anche con laici non credenti ma aperti all’ utilizzo di una ragione che non neghi il trascendente.

Due livelli nell’Associazione, uno culturale, aperto a tutti, uno più politico (attenzione non partitico!) aperto a chi vuole maggiormente impegnarsi nella vita politica.

Ma quale è il punto coagulante di tutta l’esperienza? La consapevolezza, la ferma convinzione che non ci può essere sviluppo umano, civile, economico, se non si torna a rimettere al centro la persona, definibile (con un tentativo approssimativo ma significativo) come il misterioso universo individuale umano aperto, nella sua essenza più profonda, alla relazione con gli altri e con il trascendente.

Possiamo anche definire la persona, in una forma ancora più semplice, come un essere umano che vive con gli altri e per gli altri sapendo che, vivendo in questo modo, e lasciando la porta aperta al mistero del trascendente, contribuisce alla propria massima realizzazione individuale.

Due le esperienze di pensiero a cui ci riferiamo, il personalismo (soprattutto nella versione francese di E. Mounier e J. Maritain) e il popolarismo di Don Sturzo. Queste due esperienze si ricollegano, nella visione dell’economia contemporanea a quella interpretazione, definita “Economia civile” che vede nella felicità integrale dell’uomo, e non nel solo incremento di ricchezza materiale, il fine ultimo dell’economia.

Sul piano politico la nostra naturale attenzione è rivolta non ad uno specifico partito ma soprattutto a quell’area civile di dinamismo mite (e i due aggettivi non sono messi a caso) che crede nel dialogo costruttivo come strumento primario di azione politica e che riconosce il primato della persona umana come fondamento di una società che tale voglia veramente definirsi.

Ci pare giunta l’ora che, a fronte di un atteggiamento di sola lamentela e critica nei confronti della attività e della classe politica, si passi ad una scelta coraggiosa ma ineludibile, da parte delle persone serie competenti, di scendere con decisione nel campo politico e di portare il loro contributo. Un appello soprattutto rivolto alle giovani generazione ricordando loro le parole di Papa Paolo VI “l’attività politica è la forma più alta di carità”.

Cosa abbiamo fatto in questi due anni:

  1. abbiamo costruito e tenuto in vita il nostro sito http.//www.personaefuturo.it con articoli a cadenza quasi settimanale. Il sito ha raccolto in questi due anni più di 9000 visite con più di 20.000 pagine visitate.
  2. Una pagina pubblica Facebook che raccoglie più di 360 amici
  3. Due convegni, uno nel settembre 2009 sul Personalismo (al quale hanno partecipato più di 140 persone), l’altro, nel dicembre dello stesso anno, più specialistico, sulla nostra Costituzione (al quale hanno partecipato più di 50 persone).
  4. Un dialogo continuo e proficuo con realtà e personalità ecclesiali, civili, culturali e politiche (Centro Acton Tocqueville, MPPU, CISS, Italia Futura, OSECO, ASD). Fra le personalità ringraziamo con affetto l’On. Savino Pezzotta, che ha condiviso sin dall’inizio l’ispirazione del Laboratorio e ci segue sempre con simpatia, e i responsabili dell’Ufficio della Pastorale sociale della Diocesi di Roma, che ci hanno offerto una sala per i nostri incontri.
  5. La presentazione, proprio tramite l’On. Savino Pezzotta, di una proposta di legge sulla mediazione familiare che ha raccolto più di 60 firme fra parlamentari di diversa collocazione politica.
  6. Tre esperienze, nel Comune di Roma, che mostrano come vorremmo che si sviluppassero, in maniera autonoma rispetto alla Associazione, le nostre idee di azione sul territorio, quella di AMUSE (Associazione Amici del Municipio Secondo) quella di Foculus urbis nel XII Municipio e quella di Socialitas nel V e nel IX Municipio.

Cosa c’è in cantiere?

  1. Un Convegno sul tema che ci pare molto stimolante “Persona e città” (in collaborazione con Foculus urbis).
  2. Un impegno di approfondimento e di estensione della figura del “Difensore civico” ora inopinatamente in fase di ridimensionamento. Una interpellanza parlamentare in proposito è in fase di predisposizione.
  3. La costituzione,ormai avviata di un Comitato scientifico, presieduto dal Prof. Pezzimenti e di gruppi di lavori dedicati alla innovazione tecnologica, alle tematiche giovanili, al punto di vista politico delle donne.
  4. La collaborazione, con altre associazioni di ispirazione cristiana, alla preparazione e allo svolgimento di una Scuola di formazione politica.
  5. Iniziative a sostegno dei nostri amici impegnati in politica, al servizio del bene comune, pur nella legittima diversità delle opzioni politiche.
  6. L’ affiancamento al sito di una rivista WEB.

In considerazione delle risorse di tempo e finanziarie che abbiamo, si può ritenere che c’è già abbastanza attività in cantiere. Sono anzi benvenute eventuali nuove disponibilità.

Il nostro Tesoriere Giuseppe Colona è a disposizione per raccogliere le adesioni per il 2011 alla Associazione (quota rimasta invariata a € 20,00).

Il tema di oggi, che verrà a breve affrontato dai relatori e sul quale ci terrei che si aprisse un ampio confronto è quello della necessità di ricominciare a pensare, di riflettere insieme sulla necessità che prima dell’operare e del saper operare sia importante riposizionare il sapere, onde evitare che siano gli altri “pochi che sanno” a dirci cosa fare senza che noi abbiamo consapevolezza del senso e del significato della nostra azione.

Il mio docente di filosofia al Liceo era solito affermare che il pragmatismo poteva essere un correttivo all’eccesso di pensiero, non una alternativa a quest’ultimo.

E allora, sotto questo vento freddo di tramontana pragmatistica, andiamo controcorrente. Ricominciamo a pensare!



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