Letto su una vetrina di un centro commerciale: “E’ fantastico, è nuovo (in grassetto), devo averlo!”.
Non avevo visto mai esporre in maniera più chiara la filosofia “novista”: ciò che è nuovo deve essere mio, altrimenti ne va della mia reputazione.
Ciò a prescindere dalla reale utilità del bene (e pensare che sui manuali di economia si studia ancora che le scelte dei consumatori vengono fatte sulla base dell’utilità dei beni). E a prescindere anche dalla considerazione che, mentre si spendono soldi per comprare cose nuove seppure inutili, 20,000 bambino muoiono ogni giorno di fame.
Forse sarebbe preferibile, per tutti, lo slogan: “E’ bello, mi è necessario, dovrei averlo.
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Buona settimana
8 commenti:
Una mattina di qualche anno fa, mentre in autobus mi recavo al lavoro, transitando davanti il mercatino di Via Montebello, osservai la piccola folla aggirarsi tra le bancarelle. Mi venne di pensare che, esclusi coloro che acquistavano per necessità, gli altri che cosa cercavano? La risposta che mi sorse da dentro fu: essere sorpresi! Cercavano la novità che in qualche modo li stupisse nuovamente, perché l'uomo è assetato di ciò, per essere felice.
Mi fu immediato allora ritornare ai credenti in Cristo, per i quali la Novità è lo Spirito Santo. Se ogni giorno lo preghiamo di scendere sui nostri giorni, anche la vita quotidiana ci riempirà sempre di stupore. Anche tutte quelle relazioni interpersonali che rischiano l'usura e magari la rottura, sono rivitalizzate e sanate dalla Terza Persona della Trinità.
Senz'altro una riflessione poco laica, ma mi è piaciuto condividerla pubblicamente, per la prima volta, sul tuo blog.
Nando
Grazie Nando, condivido in pieno!!
Ciao. 1
E 'vero! Credo che sia una buona idea. Sono d'accordo con te.
Assolutamente d'accordo con lei. L'idea di un buon supporto.
caro Giuseppe
quei 20.000 bambini fanno parte del banchetto del ricco Epulone.
Insieme a Lazzaro, pur con l'intervento dal padre Abramo non potranno saziare nessino di quelli che in vita passano il tempo in sala da pranzo o nei centri commerciali.
buona settimana
Pompeo
Non mi pare che sia per il fatto che sia "nuovo" quanto per il fatto che possa offrire qualche cosa di nuovo! In particolare per l'elettronica oramai la corsa è a cercare di stupire gli acquirenti con oggetti che offrano sempre di più, e chi acquista si lascia prendere dalla curiosità di avere qualche cosa in più, che poi magari non adopererà mai! La corsa al consumismo sulla quale è basato tutto il nostro sistema economico: è necessario produrre e quindi vendere. Infatti ultimamente che si acquista meno perché veniamo meno pagati ecco che entriamo in crisi. Rivedere il sistema dello sviluppo, creare un sistema non impostato sulla produzione a tutti i costi ma sulla produzione utile, necessaria per garantire qualità di vita accettabili a tutti. Mi chiedo se al punto al quale siamo arrivati una inversione di tendenza sia possibile.
A me sembra che la curiosità e la voglia del "nuovo" non strettamente "utile" a bisogni primari (quali la fame, il freddo, l'abitazione, etc.) sia in sè qualcosa di interessante e anche naturale, visto che molti dei bisogni primari li abbiamo soddisfatti... L'aspetto preoccupante è che ormai "utile" per molti è qualcosa che socialmente riesce a distinguerti dagli altri in un rapporto basato sul possesso di beni (automobile, villa, tecnologia, vacanza, vestiti). Dobbiamo lavorare per cambiare questo paradigma culturale di "utilità", sostituendovi la gratificazione nel fare il bene dell'altro, e la pienezza di gioia dalla relazione che ne scaturisce.
Quest'estate siamo stati una settimana a Pechino, pensa che lo stesso slogan si sta applicando a tutta la Cina che comincia ad avere due lire in tasca! Noi siamo già nella fase in cui se non comprassimo più niente eccetti i viveri potremmo sopravvivere per un paio di generazioni, loro sono agli inizi! Ti basti sapere che per una settimana non abbiamo mai visto il sole per il livello di smog della città. Non dimentichiamoci però che se smettessimo di consumare qualche conseguenza ci sarebbe ...
Buona settimana a te e ai tuoi
Ciao Rosamaria,
che dobbiamo cambiare il nostro livello di vita ormai è consolidato, solo che nessun politico può dirlo (perderebbe voti!!!).
Forse la soluzione sta non nel consumare meno, ma nel consumare meglio...
Un abbraccio a tutti e tre.
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