Mi risuona ancora nella mente, una fase sentita stamattina ad Assisi al Seminario di Retinopera: “Non posso non benedire l’oggi”.
Ed è vero.
I credenti non possono non benedire l’oggi se veramente credono che quello in cui vivono sia il “tempo”, il periodo storico, loro assegnato dal Signore, Re della storia, per espletare la loro vocazione particolare e dare un vero senso alla loro vita.
Ma l’oggi è anche il “tempo”, il periodo storico, in cui il non credente può comunque dare un senso alla propria esistenza e perseguire il conseguimento dei suoi giusti ideali terreni.
E allora, avanti, anche controcorrente, a vivere questo tempo estremamente complesso e sfidante che ci è dato da vivere.
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Buona settimana.
5 commenti:
E' vero bisogna essere cittadini del tempo presente, senza nostalgie per il passato e senza evasioni verso un futuro, che non è ancora. Essere nel tempo con il peniero all'eternità, camminare sulle strade della terra, compagni di strada di coloro che incontriamo sul nostro cammino, con lo sguardo verso il cielo, nostra patria. Ancorati al presente, ma protesi al futuro... giovani nel cuore e nello spirito.
Dopo 21 libri scientifici il 20 dicembre uscità il mio primo romanzo- edizione Zega - Cagliari. E' sempre tempo di rinnovarsi... Buona settimana a tutti
Elvira
Grazie della informazione Elvira.
Lo comprerò.
Attendo te e tuo marito il 9 ottobre all'Assemblea di Persona è futuro.
Ciao
Caro Giuseppe, molto interessante questa tua riflessione, però permettimi di dire che io non avrei fatto la differenza tra "credenti" e "non credenti". Il "tempo" è per tutti ed in questo tempo tutti debbono vivere e confrontarsi.Io personalmente non mi lamento di questo tempo che mi è stato assegnato, nonostante tutte le cose che potrebbero andare diversamente, perché penso che ogni "tempo" che è stato assegnato dall'inizio del mondo ad oggi, per i motivi più diversi è stato non sempre facile. Il concetto più universale che dovrebbe farsi strada sempre di più è che il Padrone del mondo, "fa piovere" su tutti e questo certamente ci accomuna nello stesso destino di creature estremamente fragili che potrebbero facilitarsi la vita reciprocamente e non renderla più complessa da atti egoistici che a nulla portano per nessuno. Individuare differenze tra gli uomini (colore della pelle, lingua, religione, stato sociale, intelligenza, prestanza fisica ecc.) è da sempre la cosa più dannosa (motivo per il quale non riesco a dedicarmi alla politica)che si possa mettere in campo che crea solchi invalicabili e crea violenza, e da questa guerre di tutti i tipi, sopraffazioni, emarginazione, e quindi una pessima qualità dell'oggi che è assegnato ad ogni umo in modo uguale.
Oggi, invitato da un amico, sono stato a visitare un posto che neanche pensavo esistesse: il cimitero di tutte le persone non cattoliche che dai tempi antichi non potevano essere sepolti nei normali cimiteri, ovvero di altre religioni o addirittura atee. Mi ha colpito molto la sacralità di quel posto, molto, molto più intensa dei nostri cimiteri diciamo cattolici! Ad un certo punto questo "tempo" assegnato finisce ed allora ognuno farà i conti con tutto quello che ha vissuto, e come lo ha vissuto, a prescindere.
Caro giuseppe scusa se mi sono prolungato ma sono argomenti questi molto importanti perché frequentando persone non credenti mi rendo sempre più conto di come questa definizione sia puramente artificiale e non dia il senso vero delle qualità delle persone!
Ciao.
Ciao Berardo, grazie della precisazione.
Molto probabilmente, a causa della brevità che mi impongo nei buona settimana, non sono riuscito a spiegarmi bene.
Sono pienamente d'accordo con te.
Volevo dire che sia i credenti che i non credenti, ovvero tutti gli esseri umani non possono non benedire l'oggi, che è il tempo che hanno per esprimere se stessi ed essere dono per gli altri.
Lungi da me il voler creare steccati.
Grazie ancora, un abbraccio
ieri è passato, domani è futuro. Oggi è un dono, per questo si chiama PRESENTE! ...tratto da Kong Fu Panda....
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