Carissimi
Il no positivo parte da un si a se stessi nell’ottica del bene comune, passa attraverso un no chiaro e motivato a capricci o a richieste irragionevoli ovvero arroganti, e si chiude con un si condizionato (esempio: “non ti posso concedere quello che vuoi, perché non ho il denaro per comprarti tutto quello che mi hai chiesto ma, se scegli un regalo, quello che ti piace di più, vedo di accontentarti”).
Che ne dite?
Buona settimana..... Santa!!
2 commenti:
Ho scritto una storia, nel mio utlimo post. Ti invito a leggerlo e a commentarlo. Ciao!
torietoreri
www.torietoreri.splinder.com
Caro Giuseppe, il problema è a monte, non si deve arrivare a fare la battaglia sulle concessioni, bisogna educare sin da bambini a ragionare. Quando mi viene chiesto qualcosa la risposta è: "ti serve veramente?" oppure "a cosa ti serve?" se la replica è farfugliata o poco convincente la domanda successiva è "ti sembra giusto chiedere questa cosa?" a cui va aggiunto, a seconda dei casi e del censo: "ti sembra giusto a fronte della nostra situazione economica?" oppure "ti sembra giusto a fronte del consumismo stupido a cui stai cedendo?". Bisogna dire che nel mio caso, Fernando, che sa dove si va a parare, passa direttamente da Domenico, ma ciò non toglie che sia costretto comunque a riflettere e spesso "desista".
Buona settimana e, se non ci sentiremo, tanti tanti auguri a te e ai tuoi
Rosa Maria
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