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domenica 13 settembre 2009

Come produrre il nostro guadagno?

Leggiamo ancora Benedetto XVI (Enciclica Caritas in veritate, paragrafo 21) e poniamoci delle domande.

“. Il profitto è utile se, in quanto mezzo, è orientato ad un fine che gli fornisca un senso tanto sul come produrlo quanto sul come utilizzarlo. L'esclusivo obiettivo del profitto, se mal prodotto e senza il bene comune come fine ultimo, rischia di distruggere ricchezza e creare povertà”.

Poniamo un po’ la nostra attenzione sul come produciamo il nostro profitto (o il nostro guadagno).

Noi datori di lavoro e managers rispettiamo i nostri dipendenti e la loro dignità di persone? e concediamo loro i tempi previsti per una serena cura delle loro famiglie e dei loro interessi?

Noi lavoratori rispettiamo gli obblighi di lavoro? vediamo i nostri colleghi come amici e non come avversari con i quali competere per ottenere un stipendio più alto del loro (magari utilizzando comportamenti non troppo lineari)? vendiamo agli utenti e ai clienti i servizi o i beni dell’azienda pensando solo a vendere o tenendo nella giusta considerazione i loro interessi ad un prodotto o a un servizio adeguato?

Noi pensionati sappiamo rinunciare (qualora inutile) ad un lavoro (magari in nero) retribuito, togliendo occupazione ai più giovani?

Noi professionisti sappiamo pensare solo agli interessi dei nostri clienti e non anche al modo di guadagnare di più rispetto a quello che sarebbe giusto?

E così via...

Ne parliamo sul blog http://giuseppesbardella.blogspot.com

Buona settimana

2 commenti:

Sam Cardell ha detto...

Sai, Giuseppe, mi sa che hai dimenticato un quesito retorico … pertinente.
Lo pongo velocemente non potendolo commentare.

“Noi preti, vescovi, cardinali e Papa, viviamo nella povertà e nella carità per il prossimo o del nostro ministero ne facciamo un business destinato al nostro solo benessere e interesse privato?”

Grazie dell’attenzione!
Sam

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)