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sabato 19 settembre 2009

Ogni tanto....

Ogni tanto ci vuole una iniezione positiva dall'esterno.
Ieri al Convegno sul Personalismo, organizzato dal Laboratorio Persona è futuro (http://www.personaefuturo.it) hanno partecipato più di 150 persone, fra cui molti giovani...
Bisogna ancora avere speranza nel futuro.
Dando un pensiero forte e testimoni credibili, le persone rispondono.

6 commenti:

La penna nera ha detto...

ciao Giuseppe
chiaramente io sono una dei "giovani" partecipanti al Convegno e vorrei
sapere quando pubblicherete gli atti così potrò fare i miei commento con
piu' chiarezza .
Ovviamente sulla scheda , siccome mi "giravano "(a causa della lunghezza
degli interventi e della loro ripetitività !) ho scritto che non li volevo
ma se li mettete sul sito me li leggerò . GRATIS .
Ciao
Carla la vampira

Alessandra P. ha detto...

ciao Giuseppe,
capisco e condivido lo "scopo" di dare iniezioni positive,
ma -a solo scopo riservato di mia curiosità personale e
sempre in materia di "distorsioni"- la presenza giovanile
l'hai "vista davvero"?
buona domenica!
Ale

Giuseppe Sbardella ha detto...

Ciao Ale, rispondo a te ed a Carla che mi avete fatto la stessa considerazione.

Devo dire che ho visto una decina di giovani sotto i 30 anni (sicuramente due della Fuci, quattro della Luiss, uno dell'Acli), ma una buona parte della sala era composta da persone fra i 30 e i 50 anni e, per una riunione culturale politica, è un bel successo.

Piuttosto avete ragione sulla questione femminile, abbastanza donne in sala, nessuna sul palco. Maschilismo puro, ma ho avuto poca voce in capitolo. La prossima volta le cose cambieranno.

Un abbraccio

Rosa Maria ha detto...

Caro Giuseppe,

questa mattina ti ammiro per l'ottimismo che, purtroppo, non riesco a condividere.

Rientro da un'esperienza di tre giorni con i ragazzi che faranno la cresima il 4 ottobre con cui è stato fatto un ritiro nella ..(omissis), dove io sono andata a sostituire una suora con funzioni esclusivamente "logistiche". Per fortuna non sono la loro educatrice, ma sono comunque un genitore sconfortato!

Sono 19 ragazzi ben educati, rispettosi, "bravi ragazzi" se vogliamo, ma... la maggior parte ha difficoltà dinanzi a una pagina scritta, ma non una pagina dell'Apocalisse, una pagina con il racconto della vita di San Francesco (14 anni di età). I discorsi tra loro, con le debite eccezioni, in un contesto di ritiro, avevano spessore infimo, con la costante tendenza al ricorso alla battuta idiota e inopportuna (pur sempre nel rispetto degli altri, ben inteso!). I problemi personali e familiari sono forti a tutti i livelli: alimentare (soprattutto per le femmine), relazionale, educativo (la maggior parte non è in grado di rifarsi un letto o tenere le proprie cose in ordine).

Mi chiedo: gente che sta crescendo così i propri figli - pur educandoli, perchè non ti parlo di vandali o casi limite -, che sta distruggendo la propria famiglia (il numero dei separati è alto), che non sa trasmettere valori ai ragazzi (la maggior parte di loro è totalmente dipendente da strumentazione elettronica di diverso tipo), che razza di tessuto sociale costituisce? E soprattutto, come si può "educare ai valori" visto che è diventata classe educatrice e sta creando delle sacche di "vuoto pneumatico" nelle fasce generazionali che stanno venendo fuori in questi anni?

Un abbraccio, Rosa Maria

Luisa C. ha detto...

Stupendo ! ne sono felicissima e condivido appieno il fatto che un
pensiero forte e testimoni credibili attraggono le persone, d'altra
parte di ciarlatani ne siamo stufi tutti.

Grazie Giuseppe, sempre
avanti con Gesù in mezzo a noi !

Un abbraccione ! Luisa

Giuseppe Sbardella ha detto...

Ciao Rose Mary,

che dirti? con mia moglie insegnante, e vedendo i comportamenti anche dei ragazzi "per bene" del quartiere Trieste, non posso che dirti che sono anche io molto preoccupato.

Certe volte penso che sto invecchiando e che non capisco più i giovani. Sarà in parte vero ma ritengo anche che, non solo noi, ma anche le statistiche internazionali parlano di un declino culturale del nostro Paese.

Ti ricordo cosa disse Prodi (allora era bravo!!) al famoso convegno al Palasport di quel fessacchiotto di Mariotto: "Un Paese può forse permettersi di perdere una generazione, ma sarebbe tragico perderne più di una".
Eravamo nel '92. Quante generazione sono state perse (e Prodi ci ha messo del suo....). Per non parlare del nostro Premier...

Per questo il successo di Convegni come quello di venerdì (guarda il commento e qualche foto su http://www.personaefuturo.it), senza crearmi illusioni, mi confortano sul fatto che resiste una base, ormai non più sgretolabile, di giovani, adulti e famiglie non disposte a rinunciare alla difficile arte del pensare.

Un abbraccio