A Pittsburg i Grandi del mondo hanno riaffermato la loro intenzione di porre serie regole all’espandersi della finanza speculativa.
Non penso di scandalizzare gli esperti se sostengo (semplificando, ma è necessario) che mentre il compito di una sana finanza è quello di essere un mezzo per convogliare i soldi dei risparmiatori verso il finanziamento delle imprese (e si tratta di un fine eticamente accettabile), l’essenza della speculazione sia quello essenzialmente di “fare soldi” giocando in Borsa, senza rispettare il necessario collegamento fra lavoro e guadagno.
Tale scissione fra questi due aspetti, la rincorsa virtuale (non sostenuta dall’economia reale che si basa sul lavoro di tutti) al sempre maggior guadagno è alla base di quella “bolla” speculativa che ha originato la grave e dolorosa (per chi rimane senza lavoro) crisi attuale.
Bene dunque stanno facendo i Grandi a esprimere la loro volontà di mettere sotto controllo la finanza speculativa.
Ma sono credibili?
Quando i Governi, come il nostro (ma anche le altre Nazioni fanno lo stesso...), prendono soldi dalle tasche dei cittadini con i vari giochi collegati al Lotto (quanti ce ne sono...?), quando adesso inventa un gioco che permette a chi indovina dei numeri di percepire 4.000 euro netti al mese, quando permette che
Occorre, con il nostro esempio, anche con le nostre proteste, richiedere il ripristino del collegamento fra guadagno e lavoro. Il resto sono “chiacchiere”.
Buona settimana