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mercoledì 15 aprile 2009

Un libro di politica veramente stimolante

Ho appena finito di leggere il libro di Enrico Letta "Costruire una cattedrale" uscito ieri. Il miglior libro di politica scritto negli ultimi anni, che guarda, in chiave europea, oltre il giardinetto del nostro provincialismo italiano, agli attuali problemi mondiali e alla loro ricaduta sulla nostra società e la nostra economia.
Non mi riconosco nel PD e non penso, purtroppo, che le idee di Enrico siano maggioritarie né nel PD stesso, né nell'attuale schieramento di sinistra. Sono un uomo di centro, un estremista di centro, ma attribuisco a Enrico la gran capacità di essere un politico in grado di "ascoltare" i complessi problemi del XXI secolo e di saper additare non tanto delle soluzioni, quanto un percorso costruttivo di riflessione e di confronto.
Sulla linea di quanto proposto nel libro, auspico un incontro quanto prima fra i riformisti alla Letta e i moderati rappresentati da persone quali Tabacci, Pezzotta, Monti ecc.
Cari saluti e .... buona lettura 

1 commento:

Sam Cardell ha detto...

Tu, Giuseppe, forse hai letto per diletto; io per fare una recensione.
Sicché ci siamo quasi … sovrapposti.
I risultati sono però diversi.
La diversità del giudizio è forse dovuta a modalità differenti di approccio: la mia per analisi, la tua per interesse politico.
Ne consegue che la mia impressione è sicuramente carente per aver consultato solo alcuni brani, mentre la tua presumo sia completa. Ciò non esclude che possa essere un po’ partigiana; ma non nel significato di parte, ma nel vedere in questa un interesse specifico che sconfina nell’aspirazione.
L’analista difficilmente è partigiano.

I Liberal Pd mi pare che vadano in altra direzione rispetto ai personaggi centristi che tu indichi.
Ne consegue che una convergenza sarà forse possibile solo trasversalmente su alcuni singoli argomenti.
Infatti, mentre i centristi perseguono “svogliatamente”, quasi sfiduciati, l’obbiettivo di un nuovo movimento in grado di cambiare la società nella sostanza, i Liberal Pd intendono riequilibrare il Welfare ridimensionando il mercato in un’equità basata sugli ammortizzatori sociali.
Come non si sa, tant’è che molti di loro avanzano l’ipotesi che in un momento di grave recessione è meglio lasciare le cose come stanno, mentre altri intenderebbero procedere sulla linea Amato del ’92.

Savino & C. sono troppo vincolati ad una mentalità cislina, perciò quasi cattolico-confessionale basata su alcuni punti cardine di non negoziabilità.
A questo mondo non vi è nulla di non negoziabile se non quello imposto dall’etica sociale di gruppo.
Perciò o si riafferma un’etica specifica, oppure diventa tutto rinegoziabile in ogni momento.
La vicenda sul testamento biologico è emblematica.

I Liberal oggi sono diversi: chi a sx, chi a dx e chi al centro.
E le rispettive posizioni sono catalogabili a visioni diverse dell’intendere la società. Il nome “Liberal” è un non senso politico!
I cattolici non sono da meno e dopo la diaspora di Tangentopoli vagano ognuno per conto loro, senza idee e senza costrutto, quasi ossessionati dal solo loro intendere.
Sicché, concludendo: gli incontri potranno esserci, ma una coagulazione embrionale difficile per il rigetto ideologico che li contraddistingue.

Per quanto invece riguarda il mio specifico pensiero sul libro di Letta non voglio dilungarmi, giacché penso che tu conosca già il mio articolo.

Sam Cardell