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domenica 19 aprile 2009

Buona settimana (la mitezza, caratteristica dei deboli?)

Carissimi,

da giovane lessi uno stimolante libro di Norberto Bobbio “Elogio della mitezza” che mi colpì molto.

La mia successiva maturazione mi ha consolidato sulla efficacia di questa virtù.

La mitezza non è debolezza di fronte ai prepotenti, non è incapacità di difendere le proprie idee, non fuga di fronte al conflitto, non viltà nel momento di prendere le decisioni.

La mitezza è consapevolezza dei propri limiti ma anche di quelli degli altri, è serenità nell’ascolto delle altrui ragioni e pacatezza nell’esporre le proprie, tenacia paziente del difendere le proprie idee se le si ritiene giuste e ragionevolmente condivisibili, capacità nel trasformare il conflitto in una opportunità di crescita, coraggio senza spavalderia nel prendere decisioni difficili e impopolari.

La mitezza si distingue dalla moderazione; quest’ultima fa parte dell’indole, la prima è una virtù che si conquista.

“Beati i miti, perché avranno in eredità la terra”.

Ne siete convinti? Parliamone 

Buona settimana  

5 commenti:

Giuseppe C. ha detto...

La mitezza è un pò come la nostra "moderazione".
Attiene ai modi,più che alle idee, che possono essere anche radicali. Buona settimana anche a te. Giuseppe C.

Un Sindaco ha detto...

carissimo, memore del nostro ultimo incontro nel quale mi dicevi che nessuno risponde mai ai tuoi buona settimana e che vorresti smettere di scriverli, ti rispondo su un argomento sul quale rifletto spesso: beati i miti, erediteranno la terra! troviamo scritto nel vangelo, in un mondo dove spesso i miti soccombono perchè il mondo sembra essere dei potenti, di chi grida più forte, di chi è scaltro e abile e sa girare le cose a proprio favore.
Come regalo di pasqua dalla mia minoranza ho ricevuto un giornalino, distribuito a tutto il paese, colmo di attacchi personali, di verità distorte e ipocrisie. E lo scorso giovedì avrei dovuto incontrare una di queste persone faccia a faccia in una commissione. beati i miti! Come si fa ad essere miti davanti a chi ti insulta?
Ho pensato a te che mi dici: quando devi affrontare una persona per la quale avverti animosità, dì prima un'ave maria... L'ho detto ad un padre nella mia confessione di pasqua, mi ha detto che sei un amico prezioso. L'ex sindaco che mi aiuta in questo mio lavoro, alla mia domanda: tu al posto mio come ti presenteresti? mi ha detto: io mi giocherei la partita, risponderei a tono, ma tu non lo sai fare, perchè dentro non sei cattiva, non potresti. fai quello che stai facendo, che lo sai fare bene e sii te stessa. Non mostrarti dispiaciuta, perchè ne godrebbero.
Ho detto un'ave maria, ho parlato con parole misurate, e, alla fine, ha parlato il mio cuore dicendo a questa persona che mi sarei aspettata un comportamento più leale, e l'avrei gradito. ma non è così e non importa. l'ho detto con un pò di amarezza, dispiaciuta, ma con un sorriso. Forse una volta uscito avrà riso di me, pensando di avermi fatto male ed aver vinto, ma io ho sentito un gran senso di pace e mi sono sentita libera, libera di non sentire rancore ma solo tanta pena per queste persone che non si rassegnano ad aver perso il potere e cercano in ogni modo di scoraggiarmi.
non so se questo è essere miti, ed ereditare la terra è una responsabilità enorme, so solo che essere se stessi e non farsi trasformare dal rancore rende liberi e fa stare in pace.
grazie a te, amico prezioso, continua ad essere come sei e a fare ciò che fai per tutti noi!
Con tanto affetto!

Ex collega ha detto...

Ne sono piu' che convinta e questa riflessione affonda il dito in una delle inclinazioni ahime' piu' radicate in me.

Non 'e mai troopo tardi per prenderne consapevolezza ed io.... ci sto lavorando seriamente (nonostante le inevitabile ricadute).
Ciao e buona settimana.

Marco F ha detto...

Grazie per l'immancabile spunto..
sulla possibilità che i miti erediteranno la terra ritengo sia assai improbabile perchè la maggioranza, e non la totalità, delle persone che mi (e forse ci) circonda è orientata verso altri stili.
Ciò non mi porta a modificare quello che sono ma ad imprimere maggior vigore in quello in cui credo! e non mi sento affatto debole, ma consapevole dell'esistenza di un'altra strada percorribile, magari non l'unica ma che certamente pone al primo posto la dignità di ciascuno che come tale va rispettato..
Buona settimana
Marco F

Nando ha detto...

Carissimo Giuseppe,
mi sento un pò "clandestino" nell'area della cultura, non avendo io alcun percorso sclastico extraobbligo alle spalle; tuttavia il tuo spunto mi ha "provocato" una riflessione che volentieri condivido sul tuo blog.
La mitezza mi sembra sia l'atteggiamento fondamentale di chi ha trovato una risposta esistenziale tale da porlo su di una roccia, che lo rende più stabile nei confronti dei sentimenti e delle emozioni da cui viene quotidianamente investito.
Buona giornata