Considerazioni sulle elezioni europee
Questo perché di fronte al presentarsi, sempre più reale, di un duopolio politico-economico internazionale composto da USA e Cina (con alcuni grandi Paesi, come Russia e India, in posizione di rincalzo) una Europa divisa e operativa essenzialmente a livello di singole nazioni rischia di fare la fine, per dirla alla Manzoni, di un vaso di coccio fra due vasi di ferro.
Di fronte a questo difficilmente controvertibile realtà, dobbiamo con amarezza notare, ancora una volta, la scarsa sensibilità di quasi tutta la classe politica Europea, con governi e opposizioni aventi occhi rivolti interamente alle questioni interne e intenti a percorrere vecchie strade per soddisfare (illudendoli) a breve termine i loro elettori e ponendo le basi per un inevitabile degrado a medio termine e per un impoverimento delle nuove generazioni.
Non ritengo i nostri politici più stupidi o ignoranti (anche se c’è qualche eccezione...) rispetto a politologi e giornalisti di rilievo, tanto da non capire che solo un soggetto politico federale europeo possa reggere la concorrenza, in una società globale, delle superpotenze americana e cinese.
In assenza di una unità europea non solo la nostra economia, ma anche la nostra cultura personalistica europea, fondata sui valori cristiani e umani del primato dei diritti dell’uomo e sulla interrelazione fra libertà e solidarietà, subirà un irrimediabile processo di degrado e marginalizzazione.
Le elezioni europee sono ormai alle porte.
Esse dovrebbero vedere l’impegno di tutte le forze politiche a candidare per il Parlamento europeo i loro migliori e preparati esponenti (in primis i leaders) per poter dare veramente la sensazione della loro fiducia nel processo di integrazione europea e del loro forte sostegno ad una accelerazione dello stesso.
Fa invece molta tristezza vedere come, almeno in Italia (ma temo anche altrove), i candidati vengano scelti con tutti altri criteri: persone “trombate” alle elezioni politiche in cerca di una poltrona da occupare (e di uno stipendio da percepire), personaggi di secondo rilievo, ma estremamente fedeli ai leaders, la cui fedeltà è da premiare, “clienti” politici o finanziatori da soddisfare.
Di fronte alla gran massa di candidature di questo tipo, qualcuna di persone serie, rispettabili e preparate, ma di nessun peso politico (e che pertanto è inutile, se non controproducente, votare).
Non solo tristezza ma anche rabbia e scandalo fa poi la sensazione che, in alcuni casi alcune candidature e gli stessi futuri risultati delle elezioni europee vengano visti solo come sondaggi reali in vista di future candidature (e poltrone di rilievo) per le elezioni regionali.
Rispetto a questa situazione occorre a mio parere compiere scelte coraggiose utilizzando l’unico strumento legittimo in mano alla popolazione, il voto.
E per coraggio intendo la capacità di scegliere, utilizzando il voto di preferenza, persone autorevoli, capaci e preparate, conosciute per la loro autonomia di fronte a pressioni politiche. Questo anche se candidate al di fuori del nostro partito, ma non alla nostra area culturale di riferimento.
Il guaio è che finora nessuno dei nomi emersi riflette queste caratteristiche ...
Cari saluti