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giovedì 17 dicembre 2009

AMARE IL PARTITO ALTRUI COME IL PROPRIO

“AMARE IL PARTITO ALTRUI COME IL PROPRIO”. E’ questo il mandato imperioso, efficace, concreto che Chiara Lubich ha affidato agli esponenti del Movimento Politico per l’Unità (MPPU) che lei ha fondato come espressione del Movimento dei Focolari.

Mai come questo momento l’indicazione di Chiara appare attuale e costruttiva per la nostra Italia.

Amare il partito altrui come il proprio vuol dire praticare l’ascolto attivo e sereno verso l’avversario politico, senza giudizi precostituiti ma con la sola intenzione di comprendere la sua opinione, cercare di immedesimarsi nelle altrui posizioni, vedere nell’avversario non un nemico da abbattere, ma una persona che la pensa diversamente da noi, rendersi conto che le soluzioni più giuste, concrete, realistiche, nascono dal confronto sereno, talvolta anche dal conflitto aspro ma positivamente gestito, fra diverse proposte programmatiche.

Enorme è, in questo contesto, la responsabilità di chi è stato chiamato a rappresentare il MPPU verso l’esterno, affinché il suo comportamento non solo non sia (seppure inconsapevolmente), ma nemmeno appaia, sbilanciato verso una parte politica. Sarebbe auspicabile che nessuno pensasse di essere così obiettivo la rappresentare la sintesi di tutte le espressioni politiche ma la stessa fosse costruita con la presenza, nelle strutture di servizio del MPPU, e in maniera paritaria, di persone espressione dei diversi orientamenti politici.

D’ora in poi, per i figli spirituali di Chiara, ma non solo, il comando sia: “AMARE IL PARTITO ALTRUI COME IL PROPRIO” .

Che ne dite?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

E' ciò che veramente manca alla politca italiana: se non amare, almeno rispettare, condividere le finalità generali del bene comune, riconoscere nell'avversario un interlocutore "apprezzabile". E' quello che caratterizzava la fase "costituente" della nostra Repubblica e gli uomini che la costruirono: De Gasperi, Togliatti, Nenni, La Malfa, Malagodi, Moro: uomini di diversissima estrazione politica, ma di comune idealità nazionale. Adesso invece la comune idealità è il potere, e ciò che divide sono i mezzi per ottenerlo a tutti i costi per sè e per la propria parte.
torietoreri
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Sam Cardell ha detto...

Parole sante e giuste, mi verrebbe spontaneo dire, Giuseppe, però …
Nelle cose umane vi è sempre un però, perciò un’attenta controindicazione del discorso.
a) Si ama ancora un partito o ad esso al massimo vi si aderisce, oppure gli si dà il voto magari tappandosi il … naso?
b) Amare vuol forse dire, in questo caso, “rispettare”, e perciò l’usare un aforisma evangelico per indicare un atteggiamento civile corretto?
c) Esiste ancora un vero partito, oppure esiste il partito di un esponente politico, raffigurabile nel cesarismo?
d) E, infine, oggi il verbo “amare” ha ancora un significato affettivo sociale, perciò condiviso, oppure diventa un semplice atto meccanico di tipo sessuologico/politico dove l’interesse personale ha la priorità su tutto?

Non mi ritengo un figlio spirituale di alcuno; però so benissimo che spesso l’idealismo travalica nell’utopia, specialmente in quella politica.
Essere realisti è un’inderogabile base di partenza e la visione di Chiara può essere una piattaforma sociale ottima, sulla quale implementare un responsabile atteggiamento sociale.

Sam Cardell

giuseppe cerasaro ha detto...

L'articolazione deldiscorso non fa una piega. Il titolo un pò meno.
Non credo proprio di essere chiamato ad amare il Pdl. C'è il bene, e c'è il meno bene, tanto per stare al dettato del tuo discorso. Ma oltre non vado.
Sento il dovere di affermare il bene, e per far questo devo contrastare l'avversario, che non è un nemico. Forse la giusta sintesi,n per noi che abbiamo deciso di ripartire dal personalismo, è contrastare le idee che riteniamo sbagliate, cercando sempre di rispettare le persone che ci sono dietro. Ma senza buonismo, altrimenti siamo inefficaci.

Unknown ha detto...

E' una bellissima "provocazione" e, se anche non condivisa, ci aiuta a guardare la politica con categorie diverse dalle usuali. Credo che i politici e il nostro sistema siano lo specchio della comunità civile e di tutti noi: se vogliamo che la politica migliori possiamo cominciare "amando" -o per lo meno rispettando profondamente- il conoscente che ha idee politiche diverse dalle nostre e verso cui dopo una discussione animata sentiamo la tentazione di un moto d'odio....

Stefano C. ha detto...

Ciao Giuseppe, forse addirittura amare sinceramente non me la sento, ma certamente rispettare, questo sì.
Il rispetto e il dialogo permettono infatti, almeno, di comprendersi. E questo sarebbe già un bel passo per un confronto politico (serio) nel nostro paese. Invito chi crede ancora nella politica ad adoperarsi affinché ciò accada. Ne potremmo trarre tutti un giovamento.
Buona domenica!
Stefano

Mary M. ha detto...

E' vero che gesù ci ha chiesto di amare i nostri nemici e pregare per coloro che ci odiano e ci fanno del male, ma amare certi partiti, o meglio gli esponenti di certi partiti che non si capisce bene di cosa siano alla ricerca è proprio difficile...ciao, e se non dovessimo riuscire a sentirci prima, porgo a te e a patrizia i migliori auguri per un gioioso s.natale e felice 2010, sperando riusciate nel vostro intento di trascorrere qualche giorno nella pace di Assisi. baci ancge a nome di ste e gloria. mary

Anonimo ha detto...

Il "Natale non banale" che descrivo nel post di oggi lo auguro a te e ai tuoi cari.
torietoreri
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Anonimo ha detto...

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