Pagine

domenica 23 agosto 2009

Ancora dall' enciclica (carità e bene comune...)

Buona settimana a tutti

Il paragrafo 7 dell’enciclica “Caritas in veritate” è molto stimolante perché apre un nuovo campo all’esercizio della carità. Di seguito uno stralcio.

"Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall'altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città. Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera per un bene comune rispondente anche ai suoi reali bisogni. Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d'incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis."

Possiamo notare come questo tipo di carità (poco diffusa, in quanto la carità è soprattutto riferita comunemente al gesto verso la singola persona) apre un ampio spazio di impegno fra credenti e non credenti, per la promozione del bene comune..


3 commenti:

G. R. ha detto...

Grazie!
DG

Domenico M. ha detto...

Carissimo Giuseppe,
condivido in pieno la tua riflessione sull'enciclica....
Approfitto per farti Tantissimi AUGURI per il tuo prossimo Compleanno!
sempre 1 Domenico

holdenC ha detto...

non era affatto superfluo richiamare i cristiani alal diemnsione comunitaria della dottrina sociale della chiesa