La mitezza non è debolezza, ma consapevolezza della correttezza delle proprie opinioni e capacità di saperle proporre in maniere assertiva.
L'Italia ha bisogno in questo momento di persone miti e assertive, non di arroganti urlatori o di imbonitori che cercano di usare per loro scopi l'emotività o l'ignoranza di una parte degli Italiani.
Buona giornata a tutti
Non esistono due persone che non si comprendono, solo due persone che non comunicano (proverbio africano)
giovedì 24 gennaio 2013
martedì 22 gennaio 2013
Non devono votare per la lista Monti
NON devono votare per la lista Monti coloro che:
- vogliono
continuare a cercare raccomandazioni per trovare un posto di lavoro per sé
e per i propri cari;
- vogliono
essere promossi senza impegnarsi nello studio;
- vogliono trovare
un "santo in paradiso" al quale rivolgersi per ottenere un posto
letto in un ospedale, una licenza commerciale, un certificato pubblico,
ecc..;
- aspettano
soldi pubblici a fondo perduto per poter pensare a lanciare una iniziativa
imprenditoriale;
- desiderano
avere la garanzia del posto del lavoro senza impegnarsi nella loro
capacità produttiva e nella riqualificazione professione;
- credono più
nel progresso attraverso il servilismo e l'arruffianamento che attraverso
il merito;
- sono
aprioristicamente contrari ad ogni innovazione;
- e così
via.... ormai ci siamo capiti.
Sì, vogliamo essere ostinatamente riformisti del nostro Paese!!!
sabato 19 gennaio 2013
Un "popolo forte"
Viene fatta alla lista civica di Monti l'accusa di essere la lista dei "poteri forti".
Ieri ho conosciuto i miei colleghi di lista "Scelta civica per Monti con l'Italia" di Lazio 1, Roma e Provincia.
Ci siamo tutti reciprocamente presentati.
Ci sono infermieri, medici, operatori del volontariato, lavoratori dipendenti e autonomi, imprenditori e dirigenti, studenti e docenti universitari, avvocati, psicologi, pensionati, giornalisti, persone in cerca di lavoro...
Tutte facce pulite, tutte persone per bene (ma non "perbeniste"), chi in giacca e cravatta, chi in jeans e maglione, tutti sorridenti, una vera rappresentanza del nostro popolo.
Più che una lista di "poteri forti" parlerei della lista di un "popolo forte".
Votateci!!!
Ieri ho conosciuto i miei colleghi di lista "Scelta civica per Monti con l'Italia" di Lazio 1, Roma e Provincia.
Ci siamo tutti reciprocamente presentati.
Ci sono infermieri, medici, operatori del volontariato, lavoratori dipendenti e autonomi, imprenditori e dirigenti, studenti e docenti universitari, avvocati, psicologi, pensionati, giornalisti, persone in cerca di lavoro...
Tutte facce pulite, tutte persone per bene (ma non "perbeniste"), chi in giacca e cravatta, chi in jeans e maglione, tutti sorridenti, una vera rappresentanza del nostro popolo.
Più che una lista di "poteri forti" parlerei della lista di un "popolo forte".
Votateci!!!
mercoledì 16 gennaio 2013
Ho in mente....
Ho in mente un Paese normale,
- dove i giovani possano esprimere la loro esuberanza creativa in un lavoro degno, le persone serie possano arrivare serenamente alla pensione, gli anziani non si sentano inutili, ma cittadini a pieno titolo;
- dove i cittadini siano considerati tutti uguali come persone umane, e non con giudizi diversi a seconda delle etichette (politiche, territoriali, sessuali, sociali...) che vengono loro apposte;
- dove gli imprenditori abbiano un obiettivo più ampio della massimizzazione del profitto e i lavoratori svolgano il loro lavoro con serietà intendendolo come un contributo al bene di tutti;
- dove le donne non abbiano bisogno delle quote rosa per sentirsi pienamente cittadine a tutti gli effetti;
- dove lo Stato punisca sul serio chi non rispetta le regole di convivenza civile (senza che ci siano successivamente amnistie o condoni) e premi i cittadini onesti e meritevoli;
- dove i cittadini possano vedere il ritorno in servizi pubblici delle tasse da loro pagate; dove il Fisco sia trasparente e fiducioso con tutti i contribuenti, ma duro e implacabile verso quelli non onesti, e dove gli evasori fiscali siano consapevoli di essere dei ladri di denaro altrui;
- dove nessuno pensi di avere la verità in tasca, ma sia persuaso che senza un confronto aperto e una costruttiva collaborazione non si risolvono i problemi in maniera duratura;
- dove i cittadini siano convinti che si può migliorare la convivenza civile solo iniziando a migliorare se stessi;
- dove si capisca che, se si vuole crescere, occorre che ciascuno, a seconda della sua situazione personale, studi di più, produca di più, consumi meglio;
- dove ognuno possa sperare il meglio, possa sognare il meglio, possa agire per il meglio.
Ricominciamo a sperare, ricominciamo a sognare!!!
Le speranze e i sogni sono il carburante necessario per intraprendere
azioni positive ed efficaci.
lunedì 14 gennaio 2013
Ricominciamo a sperare, ricominciamo a sognare
Carissimi,
qualche amico si è stupito della mia scelta di accettare la candidatura alla Camera nel Collegio di Roma 1 per la lista "Scelta civica con Monti per l'Italia".
Preciso subito di aver posto come condizione della candidatura quella di essere situato nella parte bassa della lista e di non avere "riciclati" come compagni di lista.
Una volta accontentato (sono il n. 32 e il mio capolista è il portavoce di S. Egidio, Mario Marazziti, seguito da tutte persone normali della società civile) ho accettato la candidatura.
Chiaramente non ho possibilità di entrare in Parlamento e questo non era il mio intento, che invece è quello di "mettere la faccia" su un progetto che apprezzo, quello di un gruppo di persone della società civili, credenti e non credenti, che vogliono servire il bene comune attraverso l'attuazione di un programma condiviso e portando avanti un approccio politico che si basa sul confronto costruttivo e che guarda oltre i confini nazionali.
Ma soprattutto credo che gli italiani abbiano bisogno di ricominciare a sperare e a sognare, le speranza e i sogni sono il carburante di ogni azione positiva, entusiasta ed efficace.
Preciso subito di aver posto come condizione della candidatura quella di essere situato nella parte bassa della lista e di non avere "riciclati" come compagni di lista.
Una volta accontentato (sono il n. 32 e il mio capolista è il portavoce di S. Egidio, Mario Marazziti, seguito da tutte persone normali della società civile) ho accettato la candidatura.
Chiaramente non ho possibilità di entrare in Parlamento e questo non era il mio intento, che invece è quello di "mettere la faccia" su un progetto che apprezzo, quello di un gruppo di persone della società civili, credenti e non credenti, che vogliono servire il bene comune attraverso l'attuazione di un programma condiviso e portando avanti un approccio politico che si basa sul confronto costruttivo e che guarda oltre i confini nazionali.
Ma soprattutto credo che gli italiani abbiano bisogno di ricominciare a sperare e a sognare, le speranza e i sogni sono il carburante di ogni azione positiva, entusiasta ed efficace.
Avevo interrotto i "buona settimana" perché avevo perso la speranza, questa mia candidatura vuole essere la testimonianza che l'ho riconquistata e che voglio portare il mio contributo per costruire un Paese che sia almeno un po' migliore di quella che abbiamo alle nostre spalle.
Non vi chiedo di votare per la mia lista, ma una cosa vi chiedo, ricominciate a sperare e a sognare!!
Un abbraccio
Non vi chiedo di votare per la mia lista, ma una cosa vi chiedo, ricominciate a sperare e a sognare!!
Un abbraccio
lunedì 31 dicembre 2012
Un buon 2013 con uno sviluppo diverso...
Carissimi, una cosa mi sta molto stupendo di questo fine 2012, e già da molti giorni: l'assenza quasi totale dello scoppio dei "botti" che, negli anni precedenti, già iniziava a metà dicembre per concludersi solo qualche giorno dopo Capodanno.
Forse la crisi finanziaria, fra tanti effetti indesiderati e dolorosi, qualche effetto positivo, lo sta sortendo, la spinta ad un uso più mirato dei nostri soldi, una minore propensione al consumismo, una maggiore attenzione agli altri.
Due saranno le virtù che ci faranno uscire dalla crisi, la sobrietà e la solidarietà.
La sobrietà che ci farà indirizzare i nostri consumi verso ciò che ci è veramente necessario e che offre caratteristiche di durevolezza.
La solidarietà che ci spingerà a considerare le esigenze degli altri in uno spirito di fraternità, nella consapevolezza che dalla crisi si uscirà tutti insieme o non si uscirà.
Forse la crisi finanziaria, fra tanti effetti indesiderati e dolorosi, qualche effetto positivo, lo sta sortendo, la spinta ad un uso più mirato dei nostri soldi, una minore propensione al consumismo, una maggiore attenzione agli altri.
Due saranno le virtù che ci faranno uscire dalla crisi, la sobrietà e la solidarietà.
La sobrietà che ci farà indirizzare i nostri consumi verso ciò che ci è veramente necessario e che offre caratteristiche di durevolezza.
La solidarietà che ci spingerà a considerare le esigenze degli altri in uno spirito di fraternità, nella consapevolezza che dalla crisi si uscirà tutti insieme o non si uscirà.
Allora ecco il mio augurio per il 2013, che sia l'anno di uscita dalla crisi, l'anno di ripresa dello sviluppo, inteso non solo come acquisizione di più beni materiali, ma soprattutto di una vita più felice data dall'instaurarsi di costruttive relazioni fraterne.
Carissimi auguri a tutti.
Giuseppe
domenica 23 dicembre 2012
Una buona notizia
Carissimi, partecipando recentemente ad un ritiro spirituale presso i Gesuiti di Civiltà Cattolica sono stato particolarmente colpito da una riflessione.
Quando un bambino nasce si affida completamente prima alle braccia della mamma e poi a quelle della altre persone intorno a sé; sente, sa che gli esseri umani sono degni della sua fiducia.
Anche Dio si incarna e nasce come un qualsiasi altro essere umano e, pur Dio, si affida, gracile e indifeso, alle braccia di Maria, di Giuseppe, dei pastori, che rappresentano in quel contesto tutta l'umanità.
E' il gesto, il simbolo di un Dio che si fida dell'uomo. E' questa la bella notizia del S. Natale, un invito a fidarci gli uni degli altri, cosi come Dio si fida di noi.
Tanti cari auguri e ... fidiamoci
Quando un bambino nasce si affida completamente prima alle braccia della mamma e poi a quelle della altre persone intorno a sé; sente, sa che gli esseri umani sono degni della sua fiducia.
Anche Dio si incarna e nasce come un qualsiasi altro essere umano e, pur Dio, si affida, gracile e indifeso, alle braccia di Maria, di Giuseppe, dei pastori, che rappresentano in quel contesto tutta l'umanità.
E' il gesto, il simbolo di un Dio che si fida dell'uomo. E' questa la bella notizia del S. Natale, un invito a fidarci gli uni degli altri, cosi come Dio si fida di noi.
Tanti cari auguri e ... fidiamoci
giovedì 20 dicembre 2012
Il vero rischio
Continuo a ripetermi che la vera battaglia elettorale sarà quella per la conquista della Lombardia.
Il risultato delle politiche è pressocché scontato. Vincerà il PD ma, per governare avrà bisogno del centro "montiani". Il Governo, chiunque lo presiederà, ha già il programma concordato in ambito europeo.
Il vero problema è se vincerà il centrodestra in Lombardia. Avremo tutto il nord in mano a Berlusconi e Maroni.
Non vorrei fare il catastrofista ma, con una Italia divisa politicamente in due, tutto è possibile.
E allora forza Umberto Ambrosoli!!!
mercoledì 28 novembre 2012
Polizze di assicurazione obbligatorie
Avete notato che tutte le leggi che hanno a
che fare con le professioni (ultima quella relativa al condominio e ai
relativi amministratori) prevedono l'obbligo di una stipula di una
polizza di assicurazione sulla responsabilità civile?
Un bel business per le Compagnia di assicurazione, complimenti alle loro lobby!
C'è tanta indignazione verso le banche (che invece, a mio modesto parer, non se la s
Un bel business per le Compagnia di assicurazione, complimenti alle loro lobby!
C'è tanta indignazione verso le banche (che invece, a mio modesto parer, non se la s
tanno passando molto bene).
Sarei lieto se l'indignazione si dirigesse invece verso le Compagnie di assicurazione che beneficiano di grossi favori parlamentari con le polizze obbligatorie, aumentano i loro profitti e ... aumentano i premi delle polizze.
Prof. Monti, un contributo speciale, a loro carico, per il deficit pubblico no?
Sarei lieto se l'indignazione si dirigesse invece verso le Compagnie di assicurazione che beneficiano di grossi favori parlamentari con le polizze obbligatorie, aumentano i loro profitti e ... aumentano i premi delle polizze.
Prof. Monti, un contributo speciale, a loro carico, per il deficit pubblico no?
martedì 28 agosto 2012
La famiglia...che fastidio!!!
L’estate è tempo di riflessioni. Mi pare utile condividere
con voi alcune di queste che hanno avuto origine da un episodio doloroso (con
forte rischio di perdere il posto di lavoro) che sta interessando molte
famiglie di miei ex-colleghi dell’azienda per la quale ho lavorato per 31 anni.
Il tema è quello del rapporto tra sistema economico e famiglia.
Il tema è quello del rapporto tra sistema economico e famiglia.
Tralasciando per un momento distinzioni ideologiche che
esulano dal tema di questo scritto, forse si può pervenire alla seguente
definizione, abbastanza condivisibile (l’unanimità è impossibile), di famiglia:
“Aggregazione, con
caratteristiche di stabilità e prevedibile durata nel tempo, di persone
conviventi legate da vincoli di sangue e/o di reciproco affetto, che ha fra i
suoi fini anche l’obiettivo dell’incremento qualitativo e quantitativo della
società civile umana”
Sulla base di tale definizione possiamo individuare i
seguenti elementi costitutivi della famiglia:
- stabilità e durata;
- convivenza (almeno nella prevalenza del tempo);
- vincoli di sangue e/o di reciproco affetto;
- obiettivo di bene comune superiore ai singoli beni individuali.
Il modello di sviluppo economico che, in una logica gobale,
i “mercati” (dietro i quali si celano peraltro nomi e cognomi di speculatori
finanziari americani e cinesi, non importa se privati o pubblici) stanno
cercando di imporre si può individuare nel “turbo-capitalismo” così ben
descritto da Edward N. Lutwak nel suo libro “La dittatura del capitalismo”
edito da Mondadori nel 1999[1]. E’
da notare che Lutwak è uno studioso notoriamente lontano da simpatie verso la
sinistra e verso il progressismo.
Anche senza scomodare Lutwak, la semplice lettura di
quotidiani e anche l’osservazione attenta di quello che ci circonda mette in
evidenza la necessità di alcuni fattori (sia culturali che sociali)
indispensabili per il continuo sviluppo del turbo-capitalismo:
1. una
società nella quale le persone non abbiano e non creino difficoltà nel
muoversi, anche in continuazione, laddove ci siamo maggiori ritorni di profitto
per gli azionisti delle loro aziende (la “società liquida” di cui parla Zygmunt
Bauman nei suoi scritti[2]);
2. una mentalità diffusa portata a far prevalere
l’interesse individuale rispetto al bene comune;
3. una
rete di rapporti sentimentali, magari anche di alta intensità, ma non durevoli,
nel quale il fattore preponderante del rapporto sia l’appetito sessuale senza
che nel rapporto stesso si possano formare e consolidare aspetti di carattere
emotivo sentimentale.
Non ci possono essere dubbi (anche se ho un po’ estremizzato) che questo modello di sviluppo è in netta contrapposizione con la permanenza di una società basata sulla famiglia e sul tipo di cultura che la stessa sia sottende sia sviluppa.
In primo luogo la famiglia sottolinea le esigenze della
stabilità, della durata e della convivenza, non compatibili con le esigenze di
mobilità predicate dal modello di sviluppo capitalistico nella sua versione
americana.
In secondo luogo in famiglia, in funzione e come conseguenza
dei vincoli di sangue o affettivi, si educano le persone a vivere pensando al
bene degli altri familiari come al proprio, ponendo le basi per una futura attenzione
al bene comune anche nel più vasto campo della società. Il turbo-capitalismo ha
invece bisogno di persone mosse dall’assillo di massimizzare il proprio
interesse personale, magari accontentandosi dell’assicurazione che la “mano
invisibile” del mercato concilierà il proprio interesse con quello collettivo.
In terzo luogo l’ “homo oeconomicus”, egoista e fondamentalmente
single della cultura turbo- capitalistica, ha troppa fretta ed è troppo
concentrato sul business per potersi concedere seri rapporti sentimentali di
natura profonda interpersonale e magari anche rivolti alla procreazione. Si fa
sesso prevalentemente per dare sfogo al desiderio di piacere, preferibilmente
con donne diverse in omaggio alla (falsa) considerazione che la diversità
accresce il piacere e stimola la creatività. Se poi questi rapporti sfociano in
una gravidanza si può sempre ricorrere all’aborto (se la donna è
consenziente...) o, nel peggiore dei casi alla sostituzione del sostegno
familiare con quello bi-genitoriale (conformemente all’idea che si può essere
genitori dei propri figli senza peraltro essere partner dell’altra persona con
il quale si sono messi al mondo).
Lo stile di questo scritto è volutamente semplicistico e
anche polemico perché, al di là delle considerazioni contrarie che si possono
fare su singoli punti, il suo obiettivo è quello di dimostrare che gli attacchi
dei quale l’istituzione “famiglia” è stata fatta segno negli ultimi due decenni
non sono assolutamente casuali, ma ben funzionali ad un certo modello di
sviluppo economico che fa riferimento allo schema turbo-capitalistico di
provenienza americana e che ora sta attecchendo anche nel continente asiatico.
Per questo schema la famiglia è, e non potrebbe essere altrimenti, un fastidio...
Noi europei abbiamo ben altre radici culturali (il pensiero greco e latino, la potente elaborazione cristiana, il Rinascimento, l’Illuminismo, la Rivoluzione francese e quella russa) che modernamente convergono nell’assegnare il primato nella società civile alla dignità della persona umana (persona che si forma nella famiglia e che a sua volta contribuisce a formare il tessuto familiare).
Per questo schema la famiglia è, e non potrebbe essere altrimenti, un fastidio...
Noi europei abbiamo ben altre radici culturali (il pensiero greco e latino, la potente elaborazione cristiana, il Rinascimento, l’Illuminismo, la Rivoluzione francese e quella russa) che modernamente convergono nell’assegnare il primato nella società civile alla dignità della persona umana (persona che si forma nella famiglia e che a sua volta contribuisce a formare il tessuto familiare).
Abbiamo anche elaborazioni teoriche come l’Economia sociale
e civile di mercato che nulla hanno da invidiare allo schema
turbo-capitalistico.
La difesa e lo sviluppo della istituzione famiglia sono fra
i fattori fondamentali per lo sviluppo di una società alternativa a quella
turbo-capitalistica, una società da costruire anche utilizzando uno stile di
vita diverso che indirizzi i propri consumi e investimenti secondo criteri di
sobrietà, solidarietà, sostenibilità ambientali.
Ma questo è un altro tema....
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