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lunedì 18 maggio 2020

L'Italia non deve uscire dall'Euro

Risultato immagine per simbolo euro Non voglio dilungarmi, cercherò di essere breve, semplice e concreto, anche perché do per presupposta la lettura del mio precedente post "Uno Stato può fallire?" https://giuseppesbardella.blogspot.com/2020/05/uno-stato-puo-fallire.html
Primo punto.
L’Italia non potrebbe fare la politica economica da Nazione “corsara” che ha fatto nei primi 40 anni del II cinquantennio del ‘900 (in particolare dagli anni ‘60 all’inizio degli anni ‘90).
Parlo di una politica incentrata su scarsa produttività e alti salari (in confronto alla produttività) compensata da una spesa pubblica finanziata dalla Banca d’Italia, da alta inflazione e da una serie di svalutazioni.
Questa politica che si basava sulla possibilità di esportare sfruttando il tasso di cambio della lira, ci era permessa in funzione della nostra posizione geografica di baluardo alla espansione comunista presente nella penisola balcanica e in alcuni Paesi del nord Africa, ma non sarebbe possibile oggi che siamo nella UE e che abbiamo come moneta comune l’Euro.
Secondo punto.
I “sovranisti” dicono: bene usciamo dalla UE e dall’Euro e riprendiamo a fare i “corsari”.
E’ verosimile e possibile questa politica in un mondo globale e interconnesso nel quale l’Italia non può più giocare la carta geopolitica del baluardo anticomunista?
Siamo sicuri che gli altri Paesi, vincolati da regole monetarie rigide, ci permetterebbero di invaderli con le nostre merci senza prendere i necessari provvedimenti di difesa commerciale?
Sicuramente i Paesi della attuale EU no.
Terzo punto.
Dato che abbiamo lasciato l’Europa e l’Euro, e dato che non è pensabile di reggere economicamente da soli il confronto economico con altri Paesi o Confederazioni ben più grandi e potenti, con chi allearsi? Chi potrebbe permetterci da alleato politico e commerciale, di intraprendere una politica corsara.
Forse gli USA di Trump, ben contenti di avere, oltre alla Gran Bretagna, un altro Stato europeo loro satellite (perché così ci considererebbero, non alleati alla pari) e che così indebolirebbero sempre più quella Europa della quale vedono, con malcelato astio la vocazione sociale del capitalismo renano, alternativo al loro turbo-capitalismo.
Forse la Russia di Putin che così rafforzerebbe la sua posizione di preminenza nel mar Mediterraneo e che ben sarebbe lieta di avere nuovamente un alleato (o satellite?) nel pieno dell’Europa occidentale?
Forse la Cina che, senza colpo ferire vedrebbe realizzato il suo progetto di “via della seta” e, dopo aver egemonizzato l’Africa sud meridionale potrebbe puntare dritto al Mediterraneo e all’Europa continentale?
Quarto punto.
La domanda finale è: meglio essere alleati dei Paesi europei o essere alleati (o meglio satelliti..) di USA o Russia o Cina.
Domanda che può essere riformulata: ci sentiamo culturalmente più vicini ai Paesi dell’Europa centrale o a USA, Russia, Cina?
Buona lettura.
Mi aspetto un ampio confronto serio e concreto su quanto ha detto, ma niente sogni irrealizzabili, concretezza innanzitutto.

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