Un pensiero bellissimo del Papa che cerco di riassumere.
Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza e, siccome lui non può che fare il bene, ha messo anche dentro di noi creature la capacità, addirittura l'obbligo di fare il bene.
Tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro specifica fede (anche puramente umana) hanno dentro di essi quello che il Papa chiama "il comandamento di fare il bene".
L'incontro, il dialogo fra tutti gli uomini si può allora fare su questo bene che tutti abbiamo dentro.
Buona settimana!!
Non esistono due persone che non si comprendono, solo due persone che non comunicano (proverbio africano)
sabato 28 giugno 2014
mercoledì 18 giugno 2014
Una semplice proposta per finanziare i progetti di rilancio occupazionale
I
lavoratori che hanno conseguito la pensione calcolata sulla base del metodo
retributivo si trovano spesso nella invidiabile situazione di poter conseguire,
al termine della loro vita, un montante di soldi superiore a quello da loro
versato durante la loro attività lavorativa.
Come si sa, ora il metodo retributivo non viene più utilizzato, sostituito dal metodo contributivo (con una pensione pari al calcolo attuariale del contributi versati) in quanto, dati il declino dello sviluppo economico e il calo dell’area dell’occupazione, il metodo retributivo non era più economicamente sostenibile.
Ci si domanda se, dal punto di vista dell’equità sociale e della giustizia distributiva, sia corretto che, di fronte all’incremento dei giovani che non trovano lavoro e di adulti che lo perdono o rischiano di perderlo, alcune persone percepiscano una pensione globalmente maggiore di quanto da loro versato come contributi.
E’ vero che queste persone hanno magari scelto di andare in pensione sulla base di un “patto” fatto con lo Stato che garantiva loro, a fronte di determinati versamenti, un certo trattamento pensionistico futuro. Si tratta sicuramente di diritti acquisiti (e come tali è doverosa la massima attenzione nell’ipotizzare ed attuare cambiamenti) ma comunque soggetti alla regola universalmente valida del “rebus sic stantibus”. Nella attuale situazione di emergenza occupazionali che ha completamente stravolto l’assetto sociale del nostro Paese sembra indispensabile che tutti, nessuno escluso, contribuiscano al ricostituire quel bene comune che è rappresentato da una ampia base comunicazionale.
Il bene comune prevale sulla difesa dei diritti acquisiti.
Forse, in questa situazione è plausibile pensare ad un contributo a carico dei pensionati fruitori del metodo retribuito che sia caratterizzato dai seguenti elementi:
Come si sa, ora il metodo retributivo non viene più utilizzato, sostituito dal metodo contributivo (con una pensione pari al calcolo attuariale del contributi versati) in quanto, dati il declino dello sviluppo economico e il calo dell’area dell’occupazione, il metodo retributivo non era più economicamente sostenibile.
Ci si domanda se, dal punto di vista dell’equità sociale e della giustizia distributiva, sia corretto che, di fronte all’incremento dei giovani che non trovano lavoro e di adulti che lo perdono o rischiano di perderlo, alcune persone percepiscano una pensione globalmente maggiore di quanto da loro versato come contributi.
E’ vero che queste persone hanno magari scelto di andare in pensione sulla base di un “patto” fatto con lo Stato che garantiva loro, a fronte di determinati versamenti, un certo trattamento pensionistico futuro. Si tratta sicuramente di diritti acquisiti (e come tali è doverosa la massima attenzione nell’ipotizzare ed attuare cambiamenti) ma comunque soggetti alla regola universalmente valida del “rebus sic stantibus”. Nella attuale situazione di emergenza occupazionali che ha completamente stravolto l’assetto sociale del nostro Paese sembra indispensabile che tutti, nessuno escluso, contribuiscano al ricostituire quel bene comune che è rappresentato da una ampia base comunicazionale.
Il bene comune prevale sulla difesa dei diritti acquisiti.
Forse, in questa situazione è plausibile pensare ad un contributo a carico dei pensionati fruitori del metodo retribuito che sia caratterizzato dai seguenti elementi:
1 A) applicabile
solo a pensioni oltre ad una determinata soglia (diciamo 3000 Euro netti?);
2 B) contraddistinto
da una aliquota inizialmente bassa e poi a veloce e ad alta progressività;
3 C) mitigato
dall’applicazione del “quoziente famiglia” magari
anche modulato sulla base del costo della vita nella Regione di residenza;
5 D) il
cui gettito non sia diluito nella fiscalità generale ma venga con chiarezza e
precisione finalizzato a progetti occupazionali.
6 E) non
escludendo che magari tale contributo venga pagato attraverso l’acquisizione di
Titoli di Stato a lunga scadenza.
Una proposta come la
seguente (che potrebbe essere affinata e migliorata) sembra poter conciliare
adeguatamente gli interessi di chi percepisce una pensione “retributiva” con
quelli generali di una società che soffre di una ampia disoccupazione. La
progressività e la modulazione del contributo permetterebbe di non gravare in
maniera insostenibile sui pensionali, permettendo invece di recuperare risorse
finanziarie per rilanciare progetti occupazionali.Sembra una soluzione possibile per rendere concreta anche quella giustizia intergenerazionale della quale tanto si parla, ma poco si attua.
domenica 15 giugno 2014
Buona settimana (grazie, scusa, per favore)
Ha ragione Papa Francesco "grazie, scusa, per favore" e, aggiungo io "ti voglio bene" sono le parole che rendono sempre più meravigliosa quella esperienza, umanamente complessa e difficile, che è il matrimonio.
E le prime tre aiutano anche a rendere sempre più positive tutte le relazioni interpersonali.
Buona Domenica e buona settimana
E le prime tre aiutano anche a rendere sempre più positive tutte le relazioni interpersonali.
Buona Domenica e buona settimana
venerdì 13 giugno 2014
Non "stracciare" mai l'avversario
La scienza della negoziazione esiste come scienza universitaria in molte Nazioni ed è una materia molto apprezzata.
Uno degli elementi fondamentali che si insegna ai negoziatori, particolarmente a quelli che di trovanoin posizione di forza, è quello di resistere alla tentazione di stravincere.
Il saggio ed efficace negoziatore sa che deve sempre tenere in considerazione gli interessi anche dell'interlocutore, saperli in qualche modo tutelarli anche quando lui non può o ne ne è capace,evitando comunque di stracciarlo ma cercando almeno di "salvargli la faccia".
Nella vita c'è sempre un'altra probabilità di doversi reincontrare e un interlocutore umiliato in passato è il peggior nemico che possiamo farci mentre un interlocutore sconfitto, ma consapevole che abbiamo evitato di infierire, ci sarà riconoscente e magari ci darà un insospettato aiuto.
Uno degli elementi fondamentali che si insegna ai negoziatori, particolarmente a quelli che di trovanoin posizione di forza, è quello di resistere alla tentazione di stravincere.
Il saggio ed efficace negoziatore sa che deve sempre tenere in considerazione gli interessi anche dell'interlocutore, saperli in qualche modo tutelarli anche quando lui non può o ne ne è capace,evitando comunque di stracciarlo ma cercando almeno di "salvargli la faccia".
Nella vita c'è sempre un'altra probabilità di doversi reincontrare e un interlocutore umiliato in passato è il peggior nemico che possiamo farci mentre un interlocutore sconfitto, ma consapevole che abbiamo evitato di infierire, ci sarà riconoscente e magari ci darà un insospettato aiuto.
domenica 8 giugno 2014
Buona settimana (fate gioco di squadra!!)
Carissimi,
ultimamente sto perdendo la mia prospettiva ottimistica sul futuro collettivo
della nostra Italia, sto basando la mia azione solo sulla tenacia e l’attitudine
costruttiva del mio carattere.
Se mi fidassi solo della lucida ragione, sarei proprio preso dallo sconforto.
Ed a tutti è di aiuto la parola di Francesco.
Se mi fidassi solo della lucida ragione, sarei proprio preso dallo sconforto.
Ed a tutti è di aiuto la parola di Francesco.
Quella
di ieri fa riflettere: “fate gioco di squadra, non siate individualisti!!”
Anche io lo devo ascoltare.
Buona settimana
Anche io lo devo ascoltare.
Buona settimana
domenica 1 giugno 2014
Buona settimana (l' etichetta di "fratelli" ...!?)
Quante volte definiamo le persone o gruppi di persone e
affibbiamo loro delle etichette (milanisti, interisti, calabresi, marchigiani,
liberali, socialisti....) e così facendo rendiamo più difficile e complesso il
dialogo costruttivo.
Le etichette sono necessaria, sono il frutto di nostre elaborazioni e semplificazioni talvolta molto utili, ma utilizziamole meno possibile.
Dietro le etichette ci sono le singole persone, che rappresentano l'unica e vera realtà.
Al limite, per agevolare il dialogo, usiamo l'etichetta di "fratelli".
Buona settimana!!
Le etichette sono necessaria, sono il frutto di nostre elaborazioni e semplificazioni talvolta molto utili, ma utilizziamole meno possibile.
Dietro le etichette ci sono le singole persone, che rappresentano l'unica e vera realtà.
Al limite, per agevolare il dialogo, usiamo l'etichetta di "fratelli".
Buona settimana!!
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