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lunedì 25 novembre 2013

Infedeli, non credenti, o....?

Domenica, durante l'omelia nel corso della S. Messa, il celebrante ha parlato (criticandole) le crociate contro gli "infedeli".
Mi sono improvvisamente soffermato su questo termine, infedeli, ovvero coloro che non hanno fede.... ma non sono gli stessi che ora, con un termine più moderno, vengono chiamati "non credenti"?
Mi sono ricordato il pensiero del Cardinal Martini: "la vera differenza non è fra credenti e non credenti, bensì fra pensanti e non pensanti".
Ma mi sono anche chiesto se realmente esistano i non credenti, ovvero persone che non credano in nessun assoluto.
C'è chi crede in un Dio, c'è chi crede in se stesso, o nel successo materiale, o nel primato del denaro, o nel potere,o nell'amore libero, o nella solidarietà umana, o nella fraternità, o ancora nella lotta per la sopravvivenza, ma c'è qualcuno che non crede in nulla o in nessuno (il genitore, il figlio, il compagno, l'amico, ecc.)?
Non so, aspetto altre risposte ma, sulla base della mia esperienza, non conosco alcun non credente.
E allora forse,per noi cristiani sorge il problema di modificare un termine negativo e tendente ad escludere, come quello di non credenti e di sostituirlo con un altro.
"DIVERSAMENTE CREDENTI".
Cari saluti.

2 commenti:

Alberto ha detto...

Condivido la Tua osservazione: il termine infedele e' disprezzante. Molto saggia la definizione di diversamente credente.

Giuseppe Sbardella ha detto...

grazie della tua condivisione, Alberto.