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sabato 27 febbraio 2010

Lo stress fa bene o fa male?

Uno degli elementi che caratterizza in modo saliente la società attuale, particolarmente (ma non solo) negli ambiti di lavoro, è la presenza dello STRESS.

Mi è rimasta impressa la frase da una Dirigente di alto livello di una società multinazionale, rivolta ad alcuni managers della stessa azienda: “Un po’ di stress renderà i vostri collaboratori più produttivi”.

Leggevo ieri su un libro molto interessante (“Intelligenza emotiva” di D. Goleman) una frase opposta attribuita ad un consulente di organizzazione e direzione aziendale: “Lo stress rende la gente stupida”.

Chi ha ragione fra i due? O hanno ragione entrambi? Ne discutiamo?

Nel frattempo, buona settimana.

9 commenti:

giuseppe cerasaro ha detto...

Caro Giuseppe,
non voglio fare il saputone, ma è presto detto. Questo famoso dirigente lo manderei a piantare la lattuga, anche perché è quasi ora. Esiste un livello ottimale di attenzione, che segue il "sonno" e precede lo stress, ambedue condizioni non ideali. In definitiva, ha ragione Goleman.

Paola Stella Bongarzoni ha detto...

Lo stress di per sè fa male perchè è l'eccesso dell'ansia, che diversamente da quanto si pensa è positiva perchè tiene in tensione, rende reattivi, facilita soluzioni; ti spinge a fare, a studiare, lavorare, dare di più. Quando però sfora e diventa stare sotto pressione continua diventa stress e quindi si tramuta in negativa e bloccante perchè fa male ai nervi con conseguente esaurimento e perdita di concentrazione; di contro troppa calma addormenta la psiche. Rammento l'utile e saggia via di mezzo, che non guasta mai!
Un giusto capo dovrebbe conoscere questa regola... che altro non è che l'"utilizzo del bastone e della carota"...

Marisa M. ha detto...

Bel tema che hai scelto! Per me rende stupidi!

Luisa C. ha detto...

Sulla base della mia esperienza personale credo vivamente che la verità
stia nel mezzo e dunque ha ragione la prima Dirigente nel dire UN PO'
di stress.
E il problema è tutto lì, nel contenere la quantità.
Hai presente l'effetto del caffè ?
un sorso ti stimola la psiche, la digestione, l'organismo e rende più
efficienti, un bicchiere di caffè manda in tilt completamente la
psiche, il sistema nervoso, il cuore ed ogni parte del corpo.
L'eccesso di stress in particolare annebbia completamente la mente,
fa perdere la memoria, altera il funzionamento delle ghiandole
surrenali........
Ma anche la noia, la monotonia, la ripetitività delle stesse azioni e
situazioni appiattisce il cervello e tutte le funzioni vitali

Grazie per tutti i tuoi spunti di riflessione che sono sempre tanto
stimolanti.

Pompeo S. ha detto...

Quando si indica la luna, lo sciocco guarda il dito. (proverbio cinese)
Probabilmente lo STRESS è la parola che usiamo per scusare i nostri errori.

"L’uomo e il peccatore sono due cose distinte: l’uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua, o uomo. Distruggi ciò che tu hai fatto, affinché Dio salvi ciò che Egli ha fatto. È necessario che tu detesti in te l’opera tua e ami in te l’opera di Dio. Quando comincia a dispiacerti ciò che hai fatto, allora, cominciano le tue opere buone, perché condanni le tue opere cattive. Operi la verità e così vieni alla luce."
(Sant’Agostino)

Buona settimana

Pompeo)

Paolo C. ha detto...

per me nessuno dei due.
secondo me lo stress aliena la persona, che si ritrova malata di nevrosi. c'e' un ritmo oggi che allontana l'uomo dalla sua predisposizione naturale e soprattutto da un sano percorso di fede.
vogliamo una societa' di consumi, tipo usa e getta? eccoci accontentati.

Giuseppe Sbardella ha detto...

Da parte mia mi trovo d'accordo con il pensiero di Luisa.
Grazie a tutti

Sam Cardell ha detto...

Il tuo (e non solo tuo, visto l'esito) interrogativo credo dipenda esclusivamente dal significato diverso che si può dare al lemma anglofono “stress”, ormai di diritto acquisito anche nel vocabolario italiano.
Perciò entrambi i relatori citati hanno … ragione: basavano il ragionamento partendo da concezioni e fini discorsivi diversi.

La traduzione italiana perfetta include due significati: sforzo e tensione.
Se ne deduce che lo sforzo (concentrazione) è utile al lavoro fisico o mentale, mentre una tensione esagerata crea dei danni allo stesso.
Perciò, quando una condizione fisica diventa oppressiva (esagerata), crea una disfunzione nell’organismo in modalità chimico/psichica (variazione neurologica o metabolica) che esercita uno stimolo dannoso; che, a sua volta, innesca una reazione nervosa atta a produrre un logorio conseguente dovuto al ritmo frenetico imposto.
Tutto ciò, nel nostro cervello (ma ciò avviene anche nell’organismo) impone alle ghiandole cerebrali l’acquisizione di una nuova localizzazione, con tutto ciò che ne consegue. Solo la ghiandola ipofisica, infatti, mantiene inalterato e stabile la propria localizzazione al centro del cervello.

Concludendo: una buona dose di concentrazione è utile, una eccessiva è dannosa.
E se mi è consentito dirlo: una buona dose di interpretazione è utile a capire il vero senso del discorso, una settaria e incompleta serve solo a schierarsi su fronti opposti.
Ciao.
Sam

Luciano ha detto...

Bel libro (l'ho letto anch'io) Intelligenza emotiva è sicuramente una lettura per chi vuole avere una maturazione a 360 gradi. Io ho sperimentato questo aspetto difronte ad alcune difficoltà di carattere relazionale.
Lo stress sul lavoro va definito meglio: se è lo stress dovuto alla tensione nervosa per le difficoltà di essere capiti ed apprezzati (e dunque valorizzati) lo odio e l'ho sperimentato...
Se è uno "stress" di tipo funzionale e solo produttivo può (forse) essere anche positivo, limitatamente nel tempo, come giustamente affermato.
Saluti!