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mercoledì 8 giugno 2016

Roma rinascerà....

Lo scrivo adesso e poi non scriverò più nulla sull'argomento.
Andrò a votare al ballottaggio e cercherò anche stavolta di scegliere il meno peggiore, ma con poche speranze.
Potrà cambiare poco Giachetti finché avrà alle spalle un partito in non piccola parte omogeneo a quei poteri sociali ed economici che hanno portato Roma al disastro.
Potrà cambiare poco la Raggi, certamente disomogenea rispetto ai poteri di cui sopra, ma priva della necessaria forza politica per imporsi ad una burocrazia amministrativa che le remerà contro, legata come è agli interessi dei "soliti noti".
La rinascita di Roma potrà venire solo da un rinnovamento culturale, ossia (in termini più semplici) da un cambio di mentalità.
Ritrovare il senso del dovere, sentirsi responsabili gli uni degli altri, non aspettarsi subito che gli altri facciano qualcosa per noi ma chiedersi prima cosa possiamo fare noi per gli altri, mettere l'interesse collettivo almeno a livello pari a quello individuale e così via, fare questo tutti insieme, giovani e meno giovani, in una alleanza intergenerazionale.
E servirà, seppure gradualmente, abbandonare i vecchi contenitori e i vecchi strumenti e inventarne e costruirne dei nuovi.
Questa è la strada lunga, faticosa ma imprescindibile se si vuol puntare ad una vera e duratura rinascita.
Chi ci sta?

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