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venerdì 5 dicembre 2014

Troppo ripiegati su noi stessi

Il rapporto Censis appena pubblicato evidenzia un’ Italia ripiegata su se stessa. Gli italiani sono pessimisti sul futuro, si sentono più poveri, anche quelli che potrebbero spendere di più non lofanno (tantomeno condividono….) ma risparmiano per timore del futuro.

Sono convinto che la crisi economica è figlia anche di questa crisi psicologica e etica.
Coraggio! Riprendiamo ad avere fiducia in noi stessi e negli altri!! Non usciremo dalla crisi se continuiamo solo a dare la colpa alla classe politica o agli altri italiani.
Ricominciamo da noi stessi a impegnarci di più, a studiare di più, ad innovare di più, a percorrere nuove strade, a  (per chi può) spendere o a condividere con chi non ce la fa.
Lo dobbiamo fare per noi, e per i nostri giovani che stanno pagando per primi il frutto del nostro ripiegamento.
Ce la possiamo fare? Che ne dite?
Buona settimana

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Giuseppe, non so se possiamo fidarci dei sondaggi del Censis e non solo perché io ho del risentimento personale perchè mi hanno risposto negativamente quando ho fatto domanda di inserimento appena andata in pensione di invalidità, a circa 47 anni, perché ero donna, ma perché non mi risulta che al momento abbiano buoni ricercatori.
Io non ho la stessa impressione, dal mio angolo visuale e dalle ricerche che abbiamo fatto noi come ISSAS mi risulta una quadro di maggiore positività. Sì la crisi è innegabile, ma le persone si impegnano, per quanto è possibile per migliorare le situazioni e l'ambiente. Forse bisogna avere maggiore speranza, sia noi cristiani che abbiamo la speranza evangelica sia i non credenti che comunque sono persone di buona volontà e che scrutano i segni dei tempi. Ci sono le premesse per una soluzione.... Auguri a te e a tutti
Elvira Falbo

nicoletta ha detto...

A parte le considerazioni sul CENSIS il clima che si percepisce è in effetti di miseria incombente. Ma siamo o no un popolo di geniali e di lavoratori che si fanno onore all'estero? Facciamo finta di essere all'estero e diamoci da fare senza aspettarci dagli altri che risolvano problemi. Lo dovremmo aver capito che non si può delegare e fare i bambini che hanno bisogno di papà politici. Potrebbe essere occasione di crescita e di maturazione per gli italiani.

Unknown ha detto...

Sono almeno in parte d'accordo con Elvira, la realtà è molto variegata e credo che, nonostante la crisi sta proprio ora manifestando la sua onda lunga più dolorosa, le iniziative e le realtà di solidarietà sociale ed economica sono tantissime (rispetto a 30 / 40 anni fa...) e non ne viene fatta grande pubblicità sui media... concordo invece con Giuseppe sul processo in base al quale più c'è crisi più si tende a risparmiare e a non spendere, aggravando di fatto la crisi dei negozianti ed esercizi commerciali... e questo è in parte è dovuto alla mancanza di fiducia che le cose potranno andare meglio tra 3 o 4 anni....
sandro vergari