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mercoledì 25 gennaio 2012

Non un nuovo partito, ma un partito diverso!

Per rispondere alle considerazioni di alcuni amici, mi permetto di pubblicare la "scaletta" del mio intervento di venerdì 20 gennaio alla Conferenza stampa di presentazione di "Italiani Liberi e Forti" ( sito http://www.italianiliberieforti.it )

Carissimi amici,

ci tremano i polsi all’iniziare questa avventura ma ci rincuora sempre la consapevolezza che è meglio rischiare di perdere che avere paura e, occorre aggiungere, se non si ha paura si rischia seriamente di vincere!!

Qualcuno ha detto “ma c’era proprio bisogno di un nuovo partito?”; no, sicuramente non ce n’è bisogno, ma noi un non siamo unnuovo partito, siamo un partito diverso.

Diverso perché realmente popolare, sia per il riferimento a Don Sturzo, il padre del popolarismo, sia perché, concretamente, oggi da noi c’è anche un bambino di uno-due anni, il figlio del nostro webmaster. Ditemi quale altro partito, anche autoreferentesi al popolarismo, avrebbe avuto l’idea di avere in infante presente alla sua fondazione, quasi a ricordarci che è per lui, non per noi, che dobbiamo lavorare.

Diverso perché nasce senza la presenza di politici di carriera. Oggi in questa sala non ci sono politici di carriera, ci sono persone innamorate della politica come forma esigente di carità sociale, come servizio al bene comune. E in futuro saremo estremamente attenti alle eventuali adesioni al partito in termini di controllo sulla correttezza e coerenza etica dei richiedenti.

Diverso perché non è un partito “contro”, è un partito “con”. Nel nostro DNA sturziano c’è innestata la cultura del confronto, del dialogo, dell’ascolto, del cercare di comprendere le posizioni degli altri, del costruire ponti (non alzare muri). Il cammino sarà facile con chi, anche se non credente condivide il valore di fondo del servizio al bene comune, che si raggiunge dando il primato alla dignità della persona umana e ai princìpi (coessenziali) di sussidiarietà e di solidarietà.

Diverso perché federale, e non di una sola zona d’Italia, ma di tutta la Nazione, un partito federale nazionale. Gli enti collettivi locali, così come sono visti nel nostro Statuto, rappresentano i veri motori del partito, sia come sensori delle difficoltà e dei problemi dei singoli territori, sia come proponenti di ipotesi di soluzione, sia come veicoli verso il centro del partito di proposte politiche e programmatiche.

Come si conviene a un vero federalismo basato sul principio di sussidiarietà, il centro del partito sarà il luogo di sintesi politica delle varie proposte e di sostegno ai territori, solo quando le forze locali non fossero sufficienti.

Siamo convinti che il federalismo, così come lo abbiamo concepito, a livello comunale e regionale, rappresenti lo strumento più idoneo non solo per riportare sotto controllo ma anche per rendere più efficiente la spesa pubblica.

In noi c’è la piena consapevolezza che costruire questo partito diverso rappresenta una sfida enorme. Lo ripeto, non abbiamo paura, con coraggio, tenacia e speranza puntiamo grosso sulla scommessa che il popolo italiano saprà uscire dalla cultura della lamentela e della passività per passare ad una cultura del costruire con positività il proprio futuro.

All’opera!

2 commenti:

Sam Cardell ha detto...

Ho letto con attenzione il tuo proclama propositivo, che in verità potrebbe essere elencato come una semplice dichiarazione di intenti.
Di norma sono contento quando qualcosa si muove, specie nel campo cattolico. E lo apprezzo maggiormente quando tra i membri del sodalizio non vi sono politicanti carrieristi.
Le forze popolari nascono e crescono spesso in forma trasversale.
Oggi, in Italia, abbiamo due formazioni politiche che sono nate trasversalmente e spontaneamente dalla base popolare senza imposizioni dall’alto: la Lega e l’Idv. Se si riuscisse a crearne un’altra numericamente forte, almeno a relativo livello geografico, sarebbe utile alla nazione.
Il costruire “con”, anziché “contro”, è sinonimo di forte concezione democratica, specie se unita ai valori cattolici – non alla religione cattolica -. Il pensare al federalismo – nato e concepito modernamente dal Gruppo di Milano e da Miglio – è pure un’ancora perfetta di modernità ideologica atta a scardinare quel centralismo e quello statalismo che in parte sono le cause della decadenza economica e sociale del nostro Paese.
Conosco poco del vostro gruppo, se non l’aggancio a Sturzo e al proclama del”Libero e Forti”.
Ritengo che l’idea sia un po’ vecchiotta anagraficamente; perciò penso che tu ti riferisca alle radici ideologiche che fanno muovere i vostri primi passi, che, voglio sottolineare, in tante concezioni sono tuttavia ancora valide e attuali.
La sussidiarietà è efficace nell’associazionismo, anche se può essere giustamente coniugata per il benessere comune con l’assistenza statale in campi molto impegnativi.
La vigna è grande, Giuseppe. Spero tuttavia che gli operai possano essere molti e … preparati. Meglio ancora se così tanti da formare non tanto un nuovo partito, né diverso, bensì una nuova e moderna formazione politica destinata a crescere continuamente nel tempo.
Vi auguro tanto impegno, successo e fortuna.

Sam Cardell

Giuseppe Sbardella ha detto...

grazie Sam,
ce la metteremo tutta.
Per saperne di più sul partito puoi accedere a http://www.italianiliberieforti.it/home.html
Un caro saluto
Giuseppe Sbardella