L’assenza di condizionamenti ci rende liberi e ci consente di dare un contenuto alla nostra libertà di passare dalla “libertà da” alla “libertà di”.
Quest’ultima viene spesso (ed erroneamente, scambiata con la sola partecipazione), ma, più precisamente, può essere definita come la possibilità di tenere (o non tenere) un determinato atteggiamento o comportamento.
L’atteggiamento di essere (compassionevoli, allegri, motivati, entusiasti, pessimisti, maliconici) o di non essere, il comportamento che si esprime in un fare (camminare, andare al cinema, stare in famiglia, lavorare, riposarsi) o in un non fare, questi sono i contenuti della “libertà di”.
Ma questa libertà deve avere un limite, perché altrimenti si trasforma in arbitrio mentre la libertà è anche responsabilità verso se stessi, gli altri l’ambiente.
Normalmente si dice: “la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”. Sarà vero?
Aspetto la vostra risposta sul blog.
Buona settimana