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venerdì 19 febbraio 2010

Uscita dalla crisi e stile di vita

La FED (Banca centrale degli USA) ha alzato ieri di 0,25 punti il tasso federale di sconto. Parte in America la politica economica di rientro della valanga di denaro immesso nel sistema finanziario per sostenere l'economia durante la crisi.
E nessun politico dice agli italiani che toccherà anche a noi....
Anche in Italia il sistema economico ha ricevuto una forte iniezione di denaro (a fronte di un incremento del deficit pubblico) per sostenere l'economia e limitare i danni (soprattutto occupazionali) della grave crisi finanziaria.
A seguito della mossa della FED, e di quelle successive che ben presto si susseguiranno, fra poco inizierà (dovrà iniziare, qualunque schieramento sia al governo) anche in Italia una politica di drenaggio finanziario per riportare il deficit pubblico sotto un maggior controllo.
Questa politica dovrà necessariamente basarsi o su un aumento delle imposte o su una drastica riduzione della spesa pubblica, o su una combinazione dei due elementi.
Si tratterà per la società civile italiana di un momento di svolta, di una difficoltà da trasformare in opportunità.
Si potrà stringere la cinghia diminuendo uno stile di vita basato su consumi indotti dalla pubblicità (automobili, telefonini ecc.) e ciò potrebbe compromettere la già scarsa coesione sociale e dar vita a forme di disgregazioni e di conflittualità civili già visibili seppur latenti.
Oppure si potrà cogliere l'occasione per cambiare lo stile di vita riscoprendo la bellezza dei rapporti interpersonali ai fini di una maggiore felicità. Non più o non solo consumare beni di possesso (beni il cui possesso da parte di qualcuno necessariamente esclude il possesso da parte di altri) ma anche beni relazionali (beni come il godersi le nostre attrattive paesaggistiche e turistiche magari in compagnia dei familiari) il cui possesso non esclude il possesso da parte di altri, ma anzi ne incrementa il livello di felicità personale.
Ci vogliamo provare?

10 commenti:

Alessandro P. ha detto...

Molto interessante la spinta a ricordare "la vera ricchezza" che possediamo, prima fra tutti la relazione con l'altro e non quella legata al possesso materiale...in modo da portare un cambio significativo nel nostro stile di vita e quindi nella società.

sandro L. ha detto...

è dai tempi di berlinguer che ,qls austerità, leggasi legnata è vista come occasione, diamo alle ocse il loro nome: tutti negli ordini dei frati minori o dei certosini,salvo qlc miglialia di famifglie, come la vediamo?????????

Marco P. M. ha detto...

Caro Giuseppe, purtroppo i "tentativi" individuali non riusciranno a compensare la mancanza di una cultura "collettiva", una educazione sociale verso i valori reali...

La massa è pecorona e viziata, viziata con illusioni, sogni, presunzione di ricchezza basata sul denaro, che serve per gadget, marchi di moda, in una parola, cazzate materiali.

Forse, e dico PURTROPPO forse, sarà indispensabile ed inevitabile passare attraverso la tragedia di una catarsi sociale, collettiva, che porterà la società a rivalutare le cose, secondo le priorità naturali.

Alessandra P. ha detto...

concordo con Marco, anche se mi auguro che non sarà necessario arrivare a ciò, ed in più aggiungo che forse sarebbe anche ora di cominciare a pensare ad "allargare la torta" (x esempio lavorando) e non solo a come prendersi fette sempre più grosse di quella che é già stata "sfornata" (che sta pure diventando muffa) ;)

Giuseppe Sbardella ha detto...

Certo Alessandra, è fondamentale "allargare la torta" non tanto lavorando di più (già restano poche ore, dopo il lavoro, da dedicare a famiglia e a interessi personali) quanto lavorando meglio.
Cerco di spiegarmi, se il rilancio dell'economia passa attraverso una concezione individualistica - consumistica e un aumento della produzione dei beni già prodotti prima della crisi, ci avvieremo verso un'altra crisi a breve scadenza. Occorre invece cambiare proprio il modello di sviluppo puntando, come scrivevo nella nota, su un maggior consumo di beni relazionali.
Caro Sandro, non voglio certo che entriamo tutti in monastero, ma i frati (che hanno anche loro una famiglia ... allargata) spesso sono più felici dei laici. Come la mettiamo?
Cari saluti a tutti

giuseppe ceras ha detto...

Concordo con tutti.

Aggiungo che si pone ormai il problema non solo di allargare, ma anche distribuire la torta.
Se è vero che molti non arrivano alla terza settimana, alle tue argomentazioni, Giuseppe, manca un pezzo importante.

giuseppe ceras ha detto...

Concordo con tutti.

Aggiungo che si pone ormai il problema non solo di allargare, ma anche distribuire la torta.
Se è vero che molti non arrivano alla terza settimana, alle tue argomentazioni, Giuseppe, manca un pezzo importante.

Giuseppe Sbardella ha detto...

Certo Giuseppe, occorre, è doveroso moralmente redistribuire la torta. Ed è doveroso anche economicamente perché solo una rispalmatura del reddito potrà esprimere una diffusa domanda di beni, in grado di rilanciare l'economia.
Ma, contemporaneamente, si tratta di produrre e consumare di più i beni di tipo relazionale, perché altrimenti si ricade nello stesso modello di sviluppo (e nella distribuzione della torta) precedente.
E' un'impresa difficile ma inderogabile.
Ciao, buona domenica

Anonimo ha detto...

Ho "postato" alcune mie riflessioni sulla presenza dei cattolici in politica. Vorrei che le leggessi. Ciao!
torietoreri
www.torietoreri.splinder.com

Gabriella ha detto...

Ottima riflessione!
Sono convinta anch'io che si tratta di si tratta di produrre e consumare di più i beni di tipo relazionale ma ... prima è necessario cambiare la mentalità della massa ...