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giovedì 26 novembre 2009

Solo i ragazzi non sentono la crisi...

Ogni 6 minuti muore sulla Terra un bambino per denutrizione e intanto...

Traggo da un articolo pubblicato su Iesus del mese di novembre 2009 (pag. 31):

“....la crisi pone problemi alle famiglie, nel 60 per cento dei casi; due terzi degli adulti acquistano in minor quantità vestiti ed elettrodomestici, hanno ridotto i viaggi e le vacanze, vanno meno a pranzo fuori, ma per i ragazzi poco è cambiato, la “paghetta” è rimasta invariata, e così le attività per il tempo libero: l’83 per cento del campione ha ridotto poco o per niente l’acquisto dei beni indicati”.

Stiamo forse perdendo, sviati da una forma assurda di “buonismo genitoriale” una opportunità unica per educare le nuove generazioni a tener conto del bene comune, cominciando dal bene comune delle loro famiglie?.

Chiude Iesus: “..qui non si tratta di salvare la psiche di bambini, ma di ottenere, con prudenza, ma anche con una corretta informazione, che la famiglia sia una comunità in cui gli adolescenti crescano un po’ alla volta nella consapevolezza dei problemi comuni e delle comuni responsabilità.”

Cari saluti

5 commenti:

Luciano ha detto...

Caro Giuseppe, condivido completamente questo tuo intervento, e vorrei aggiungere che nei miei viaggi all'estero ho potuto notare proprio questa differenza. Noi, in Italia, reduci dagli anni '90 degli "yuppie", siamo ancora convinti di poter vivere al di sopra delle nostre possibilità. Si vive viziando e inducendo i ragazzi a credere che questo tenore di vita "sprecone" sia legittimo (complice anche una certa cultura cattolica troppo buonista ed alcuni stilemi del mondo cattolico fatti di ostentazione che a me sinceramente poco piacciono).
Altrove, invece, si guarda con attenzione ad evitare gli sprechi, si cerca di vivere dignitosamente con risorse molto inferiori. Ed a dare quindi il buon esempio anche ai figli. Cattolici e non.

Anonimo ha detto...

Ricordo a tutti che domani è la "Giornata della Bellezza". Leggi i miei due ultimi post, e aderisci!
torietoreri

www.torietoreri.splinder.com

Annarita T. ha detto...

I nostri sono figli del consumismo e non della crisi.Non conoscono limiti, sta a noi indicarglieli. Bella opportunità di riflessione...

Ofelia ha detto...

grazie per l'ottimo spunto di riflessione...lo segnalo

Unknown ha detto...

E' molto difficile consumare o spendere meno pensando ai poveri dall'altra parte del mondo....forse non è nemmeno "utile" (se i soldi li mettiamo nel cassetto). Penso che invece sia utilissimo ma "faticoso" educare ogni giorno i figli a comportamenti responsabili a 360°, togliersi soldi per darli all'amico che conosciamo bisognoso, o fare una donazione alla caritas del quartiere....