Riflessioni personali a seguito di una meditazione ascoltata a Pomaio in questi giorni sulla storia di Caino e Abele.
Questa storia insegna, specialmente (ma non solo..) a chi crede che la SORGENTE della VIOLENZA è nei RIFIUTO del FRATELLO.
Chi crede nella Bibbia non può non rendersi conto che la DIVERSITA' del fratello è nel DISEGNO di Dio.
Occorre, se si vuole essere coerenti, APRIRSI al fratello, dilatare la mente e il cuore per accogliere la diversità del fratello.
ACCOGLIERE non vuol dire subito o solo accettare o condividere, si può transitare (ma anche sostare indefinitamente) nelle fasi della SOPPORTAZIONE o DELLA RASSEGNAZIONE.
E non bisogna dar retta al semplicismo di chi dice che ogni diversità è frutto di ARRICCHIMENTO, spesso accogliere la diversità comporta un depauperamento, una PERDITA.
Alcune strade che un credente può percorrere per arrivare ad aprirsi (almeno un po') al fratello:
1) ascolto di Dio nella PREGHIERA;
2) ascolto di Dio nella COSCIENZA personale;
3) ascolto di Dio nel DIALOGO con i fratelli.
Antinomie non componibili uno volta per tutte né in maniera semplice e indolore:
A) antinomia fra misericordia e giustizia;
B) antinomia fra carità e verità;
C) antinomia fra comunità e pluralismo;
D) antinomia fra mente e cuore.
Scusate la lunghezza della riflessione; ma esiste sempre la possibilità di abbandonare la lettura.
Buona settimana.