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domenica 22 febbraio 2009

Buona settimana (guardare avanti...)

Carissimi,

quando il pessimismo della ragione prevale in me mi aggrappo all’ottimismo della Speranza, che attingo dalla lettura della Parola.

Ecco alcuni esempi.

Isaia 43,18-19 “Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”.

Giovanni 16, 33 “ ...abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”.

Sapete trovarne altri? Ce ne sono tanti.

Mandateli sul blog http://giuseppesbardella.blogspot.com, potremo rinfrancarci a vicenda!

Buona settimana 

mercoledì 18 febbraio 2009

In politica fratelli-coltelli...

Da quando ultimamente mi occupo più spesso di politica attiva, mi sono reso conto di uno strano (??) fenomeno.
Le persone attive in politica e vicine come idee, invece di tendere, come sembrerebbe ovvio, a collaborare, tendono invece a competere e a rivaleggiare.
Prima sono rimasto sconcertato, poi ho capito.
Se la politica è concepita come potere personale e come capacità di comandare solo in forza dei voti che si possono ottenere, è normale che i politici vicini come idee si ritrovino con un bacino di potenziali simpatizzanti molto simile, se non identico.
Di qui la conseguenza che tendono a rivaleggiare, con metodi più o meno corretti fra di loro, per acquisire la fetta maggiore delle simpatie oggetto della concorrenza.
Questa rivalità non deve pertanto stupire ma certo non è costruttiva. Non può infatti essere costruttivo un modo di far politica che divarica i vicini e magari stimola alleanze strumentali fra lontani politicamente a detrimento dei rispettivi vicini.
Tutto questo cambia se la politica è invece intesa come servizio al bene comune. In tal caso è normale che i vicini si alleino fra loro in quanto contigui politicamente e, anzi, cerchino spazi di condivisione anche con chi è meno vicino; infatti ciò che conta diventa il bene comune, non il successo personale. 
Sto sognando? forse si, forse la verità sta in una posizione mediana.
Porto solo l'esperienza del rapporto con un mio vecchio amico, attivo in un'area politica di Centro contigua alla mia. Da quanto abbiamo riscoperto il comune valore del credere nella politica come servizio al bene comune, la nostra amicizia si è rinsaldata e chissà che in futuro non si possa lavorare insieme...
Un persona a me molto cara raccomandava ai suoi amici :"Amate l'altrui partito come il vostro". Forse da qui bisogna cominciare per rinnovare la politica.
Cari saluti

domenica 15 febbraio 2009

Buona settinana (essere mulini a vento?)

Durante la settimana ho letto una frase che mi ha molto colpito: “Di fronte al vento alcuni si comportano come i muri, altri come i mulini a vento”.

La frase può dare spazio a diverse interpretazioni, anche a più livelli.

A me ha ricordato che il vento delle novità, del progresso è impetuoso, manda in crisi certezze valori che sembravano immutabili.

Di fronte a questo vento, si può reagire facendo muto, ma questa soluzione può avere un esito solo: di fronte al vento incessante che farà sempre più pressione sul muro, questo crollerà e il vento diventerà una burrasca.

Si può invece essere come i mulini a vento e trasformare la forza del vento in energia positiva.

Certo sarà più faticoso, toccherà discernere con pazienza e intelligenza il bene dal male, occorrerà essere attivi e non passivi come nel far muro. Ma il risultato ricompenserà la fatica perché potremo domare il vento e indirizzarlo come energia solo positiva.

A me è venuto in mente questo, a voi altro? Condividiamolo sul blog http://giuseppesbardella.blogspot.com


Buona settimana a tutti

domenica 8 febbraio 2009

Buona settimana (c'è ancora tempo?)

Carissimi,

 non so darmi pare che non si riesca a conciliare l’innegabile diritto alla felicità di due genitori con l’inviolabile diritto alla vita di una figlia.

Se tutti (forze politiche, famiglia, comunità ecclesiali e civili) facessero un passo indietro e cominciassero a confrontarsi pacatamente..... chissà!

 Buona settimana

mercoledì 4 febbraio 2009

Brevi pensieri su quanto sta accadendo ad Eluana

Ho il massimo rispetto per la scelta fatta da Giuseppe Englaro, nella sua interpretazione di quello che era il pensiero della figlia, che meglio degli altri forse conosce. Mai e poi mai mi permetterei di giudicare una scelta fatta in coscienza.
Sul caso però mi vengono molte domande.
Esiste un diritto individuale alla vita? esiste un diritto individuale a decidere di morire? esiste un dovere di vivere? esiste un diritto alla solidarietà fraterna e, reciprocamente, esiste un dovere fraterno alla solidarietà? Come si esprimono questi diritti e doveri?
Cosa vuol dire una vita degna di essere vissuta? cosa vuol dire pervenire ad una morte umana? una morte scelta dall'individuo o una morte serena insieme ai nostri cari? 
E ancora, la vità è una proprietà individuale, di cui posso disporre? 
oppure è un processo che mi supera e mi trascende e che riguarda un superiore fluire intergenerazionale a sostegno della continuità della specie? e se è così non è implicita in questo processo una reciproca fraternità umana per cui l'alleviare le eventuali sofferenze di una persone permette ai suoi parenti ed amici di esprimere in pieno questa fraternità?
Non ho risposte certe, o meglio ce l'ho ma voglio lasciare queste domande alla riflessione della coscienza di chi mi legge.
Un'ultima domanda mi pongo, se Eluana e la sua famiglia avessero meglio sentito vicino questo sentimento concreto e fattivo di fraterna solidarietà, la soluzione sarebbe stata la stessa?
Scusatemi queste domande, ma riguardano le nostre scelte di fondo, quelle che determinano il presente e il futuro di una società.